Scream 5, recensione del nuovo horror del franchise

Una pellicola che ripercorre la storia della saga più iconica del cinema horror e splatter dal 13 gennaio al cinema




Scream 5 recensione - Ghostafce

Scream 5 recensione del nuovo horror del franchise più iconico della storia del cinema horror e splatter. Dal 13 gennaio al cinema.

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato dell’imminente arrivo nelle sale cinematografiche (e al momento è previsto solo lì) del nuovo capitolo della saga Scream.

Il franchise creato dal compianto Wes Craven ritorna sugli schermi dopo oltre 26 anni dall’uscita del primo. Vediamo, secondo il nostro modesto parere, come se la sono cavata i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett.

SCREAM – LA TRAMA

Venticinque anni dopo la serie di efferati e crudeli omicidi che sconvolse la tranquilla cittadina di Woodsboro; un nuovo assassino con la maschera di Ghostface prende di mira un gruppo di adolescenti. Il serial killer fa ripiombare la città nel terrore e fa riaffiorare le paure di un passato che sembrava ormai sepolto.

SCREMA 5 – LA RECENSIONE

Scream, anche conosciuto come Scream 5. All’inizio ci siamo posti la domanda del come mai autori e produttori avessero pensato di rinominare il 5° film come il primo, senza aggiunta di una sequenza numerica o altro come accaduto con i predecessori; e come accade per tutte le saghe e i franchise. Non appena si sono spente le luce e la pellicola è stata proiettata sullo schermo del cinema ci è sembrato tutto abbastanza ovvio e, a dirla tutta, completamente azzeccato. Con ciò non vogliamo dire che questo ultima pellicola diretta dal duo di registi autori del bello Finché morte non ci separi sia una scopiazzatura del primo. Tutt’altro. Il lungometraggio ha una sua dignità completamente nuova mantenendo comunque forti le proprie radici nel passato.

SCREAM: UN URLO VERSO L’APPIATTIMENTO DI HOLLYWOOD

La pellicola ha il merito di essere aderente alla storia originale, ma senza cadere nel ripetitivo. Dopo quattro capitoli sembrava che non avessero altro da dire gli autori circa le vicende di Woodsboro e, invece, non è assolutamente così. Non solo sotto il punto di vista narrativo, ma ancora più forte è la voce che si alza da questa pellicola come un grido (scream, in inglese, appunto) nei confronti della cinematografia di genere e di Hollywood e del sistema hollywoodiano. Tutto è già scritto, tutto è già detto e pilotato, non c’è spazio per il nuovo e, invece, qui si riesce a creare qualcosa di innovativo e interessante, ma rimanendo ancorati in un passato glorioso.

Gli autori e i registi hanno cercato di uscire, di venir fuori dall’appiattimento in cui il cinema sembra essere caduto. Il cinema di genere ha dei canoni ben saldi (canoni per lo più creati dalla stessa saga di cui stiamo parlando), ma non per questo unici e non modificabili. Su tutti valga lo stra usati strumento del jumscare che in questo film assume un “aspetto nuovo”, modificato passando in sordina. La dimostrazione che l’inquietudine può essere causata da tanti altri accorgimenti dei registi.

SCREAM 5 RECENSIONE – LA REGIA

La regia è impeccabile, lo splatter è presente come da tradizione per la saga e al punto giusto, nelle giuste forme e nel giusto contesto. Non è mai troppo, non è mai eccessivamente raccapricciante, insomma non è mai una caricatura di se stesso. Il tutto è preciso, meticoloso con ritmi che variano tra film dell’orrore, splatter (appunto), commedia dark e thriller sapientemente amalgamati tra di loro. Il passaggio dalla regia di un mostro sacro come Craven a quella due due giovani registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett è quasi impalpabile. Non ce ne vogliano gli adoratori del compianato maestro del terrore di Cleveland, ma date una chance a questo implacabile duo.

IL CAST

Al di là dei super divi come Neve Campbell, Courteney Cox e David Arquette che hanno fatto la storia della saga; il cast non ci ha pienamente convinto. Insomma ci è sembrato il punto debole della pellicola rispetto agli attori scelti soprattutto nel primo film della saga. I giovani, soprattutto, sono un po’ monocorde e a volte sembrano fuori contesto. L’horror è difficile da recitare, soprattutto quando è, come in questo caso, un bel mix di generi e tensioni. Mantenere il ritmo di cui vi abbiamo parlato sopra è difficile.

SCREAM 5 RECENSIONE – IN CONCLUSIONE

Chi ha amato il primo film della serie e anche tutti gli altri (come chi scrive) non può perdersi questo ultimo capitolo del franchise. Da vedere e assaporare assolutamente, non ne rimarrete delusi. Non vi sveliamo di più poiché siamo stati letteralmente minacciati dallo stesso Ghostface in una simpatica clip di apertura e… non ci teniamo a fare la sua conoscenza di persona.

Voto della redazione: 3.5/5

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