Tema con variazioni di Paolo Quilichini – La Domenica Horror
Nuovo racconto horror per la nostra rubrica settimanale. Scarica e leggi il racconto gratuito e inviaci il tuo

Tema con variazioni di Paolo Quilichini è il nuovo racconto breve dell’orrore per la rubrica La Domenica Horror. Sarà possibile leggerne un estratto qui sotto, poi, scaricarlo gratuitamente in formato pdf.
Se vuoi pubblicare anche tu un racconto nella nostra speciale rubrica La Domenica Horror scrivici alla mail redazione@letteraturahorror.it proponendoci il tuo elaborato corredato da un’immagine. Oggetto della mail dovrà essere “La Domenica Horror”. Ogni domenica verrà pubblicata una storia diversa!
TEMA CON VARIAZIONI
Buio.
Sensazione indefinibile di oppressione. Fatico a muovermi e rigirarmi su me stesso.
Cerco al buio di individuare l’ambiente: con le mani sfioro qualcosa che sembra essere una parete di mattoni coperti di muschio, umidi e odoranti di muffa. Mi porto le mani al volto e le lascio scivolare lungo il corpo. Sono completamente nudo. Nudo e incastrato in un maledetto cunicolo buio e maleodorante. Spingo con i piedi e un po’ alla volta cerco di andare avanti. Il cunicolo è leggermente in salita. Ad ogni spinta le mani e il resto del corpo trascinano terriccio e muschio. Continuo lacerandomi la pelle. Spingo con disperazione e vado avanti. E dopo non so più quanto tempo, riesco a percepire nel buio un debole chiarore. Mi muovo verso la tenue luminosità che si manifesta come una sottile linea.
Mi faccio forza e finalmente il cunicolo, dopo alcuni metri, si allarga così da permettermi di muovermi inginocchiato. Arrivo finalmente davanti a una porta di legno massiccio, sotto la quale filtra la debole luce che avevo intravisto.
“Oltre la porta troverai la più terribile delle tue paure. Dovrai oltrepassare la porta e affrontarla. Non potrai più tornare indietro!”
Confuso da questa voce che sembrava provenire dagli abissi più oscuri della mia coscienza e al limite delle mie forze, facendo leva con tutto il mio corpo, riesco a spingere in avanti la porta, cadendo oltre, sul pavimento. Quello che mi appare ora è una piccola stanza le cui pareti sono coperte di mattonelle bianche, candide, come se nessuno le avesse mai sfiorate. Una luce inquietante illumina questa piccola stanza, ma non vedo lampade o altre fonti di illuminazione. Nessuna finestra. Mi giro e vedo con terrore che la porta dalla quale sono entrato non esiste più.
Mi volto e vedo che nello spazio davanti a me è comparsa una vasca da bagno, bianca. Una candida tenda, sorretta da un passamano ad anelli, nasconde qualcosa a me noto.
Mi alzo in piedi e con un gesto violento sposto rumorosamente la tenda che scorrendo svela il suo contenuto: una doccia, antica come tutto il resto.
Un attimo di silenzio irreale. E poi la terribile sensazione di essere osservato…
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