Don’t worry darling, recensione del nuovo film thriller – horror
Dal 22 settembre al cinema il nuovo film di Olivia Wilde, un horror - thriller psicologico di difficile collocazione con buoni spunti.

Don’t worry darling recensione del nuovo film thriller – horror diretto da Olivia Wilde e distribuito da Warner Bros.
Nei giorni scorsi vi avevamo parlato in questo articolo del nuovo film thriller – horror dal titolo Don’t worry darling che uscirà nelle sale cinematografiche dal 22 settembre. Il film è diretto dall’attrice e regista Olivia Wilde e distribuito dalla Warner Bros.
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LA TRAMA
Alice (Pugh) e Jack (Styles) hanno la fortuna di vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory. L’ottimismo sociale degli anni ’50 sposato dal loro amministratore delegato, Frank (Pine) – a metà tra un uomo d’azienda visionario ed un life coach motivazionale – fissa ogni aspetto della vita quotidiana di questo luogo utopico nel mezzo del deserto.
Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project lavorando allo “sviluppo di materiali innovativi”, le loro mogli, inclusa l’elegante partner di Frank, Shelley (Chan), passano il tempo a godersi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, ed ogni esigenza dei residenti viene soddisfatta dall’azienda. Tutto ciò che viene chiesto in cambio è discrezione e impegno incondizionato per la causa del progetto Victory.
Quando però iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca che rivelano qualcosa di sinistro sotto l’attraente facciata, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo alla Victory e perché. Quanto sarà disposta a perdere Alice per far emergere cosa sta realmente accadendo in questo paradiso?
DON’T WORRY DARLING – LA RECENSIONE
Diciamolo subito Don’t worry darling non è un film che, probabilmente, rimarrà impresso negli annali della cinematografia mondiale, ma allo stesso tempo riesce a lanciare interessanti spunti di riflessione.
DON’T WORY DARLING – TOP O FLOP?
La pellicola sa di già visto e nella sua prima parte annoia un bel po’. Si dilunga troppo, secondo il nostro avviso, nella descrizione della plasticità della vita presso la comunità Victory lasciando poco spazio ai personaggi. Se la cosa, alla fine del film, potrebbe anche avere un senso, durante lo svolgimento della prima parte rende pesante e fa sbadigliare. Verso il finale, però, la regista riesce a riaccendere gli animi e la scoperta a cui porta può intrigare e in un certo senso appassionare. Come dicevamo comunque il tutto sa di già visto, mentre il finale rimane aperto a interpretazioni di varia natura e la stessa idea di fondo che sta alla base della sceneggiatura sembra zoppicare un po’ non dando risposte chiare e decise allo spettatore.
Visto così si direbbe che Don’t worry dalring sia un flop e, invece, no. Non possiamo certo classificarlo come un film da non vedere poiché comunque ha degli interessanti spunti creativi e narrativi che siamo quasi certi aprono a un secondo capitolo di questa film. Tante le domande che rimangono senza risposta e, alla fine, vorremmo saperne di più. Interessante anche la critica lanciata dalla Wilde alla società moderna sempre alla ricerca del benessere economico, tralasciando la felicità e la tranquillità. Ricerca che, però, a quanto sembra è completamente parte dell’uomo stesso poiché non riesce a essere “abbandonata” ma viene cambiata solo la prospettiva da cui è vista.
DON’T WORRY DARLING – IL CAST
Il cast non è sempre all’altezza della situazione. A una performance di ottimo livello da parte della bravissima Florence Pugh, fa da contraltare una prova non certo indimenticabile di Harry Styles. La Pugh spesso e volentieri riesce a mantenere il film completamente da sola. L’attore britannico probabilmente è stato scelto nel cast più per la notorietà anche al di fuori del mondo cinematografico (è un cantante e componente della boyband One Direction). Detto ciò non ci va di bocciarlo, il personaggio che interpreta non è assolutamente di facile rappresentazione.
In conclusione che dire… Il film è un buon passatempo, una prova registica discreta accompagnato da una sceneggiatura zoppicante, ma che può anche intrigare. Da vedere? Nì.
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