The Nun – La vocazione del male, recensione

Un horror sovrannaturale del 2018 della saga di The Conjuring prodotto da James Wan, disponibile su Netflix




The Nun la vocazione del male - locandina

“The Nun – La vocazione del male” di Corin Hardy è l’horror sovrannaturale del franchise The Conjuring disponibile su Netflix e recensito da LetteraturaHorror.it.

La piattaforma di streaming online Netflix ha rilasciato nella giornata di sabato 16 gennaio la pellicola horror The Nun – La vocazione del male. Il film è diretto da Corin Hardy e prodotto da quel genio visionario (e commerciale) dell’horror quale è James Wan (a proposito ecco le ultime notizie sul suo prossimo horror Malignant) e da Peter Safran Si va a inserire all’interno della serie The Conjuring.

Come tutti gli appassionati sapranno The Conjuring è la saga di film horror sovrannaturali su possessioni ed esorcismi più famosa e celebrata della storia. The Nun è lo spin off del film The Conjuring 2 – Il caso Enfield (2016) di James Wan. È stato il film con maggior incasso nella storia del franchise con oltre 365 milioni di dollari di incasso.

THE NUN: LA TRAMA

È il 1952, Romania. Un uomo nelle campagne rumene conosciuto come “Il Francese” trova impiccata a  una lunga corda legata a una alta finestra una suora del Monastero di Carta. La notizia arriva fino in Vaticano. La Santa Sede incarica un famoso esorcista, Padre Burke, e una giovane postulante nel periodo del noviziato, suor Irene, di occuparsi dell’indagini sull’incidente. Giunti sul posto il prete e la suora si fanno accompagnare dallo stesso francese nel misterioso monastero scoprendo che forze maligne si sono impossessate del convento.  I tre entreranno in una spirale di inganni e violenze come solo il male puro sa fare.

THE NUN – LA VOCAZIONE DEL MALE: LA RECENSIONE

Iniziamo subito con il dire che il film di Corin Hardy (The Hallow, Gangs of London) non è certamente il migliore della saga The Conjuring, né il più spaventoso. Anzi. Poca paura, pochi veri momenti di tensioni, troppo diluiti in una storia che seppur partendo da un ottimo presupposto non riesce a mantenere le promesse e le premesse. Forse anche l’appartenere a un franchise di successo che ha sconvolto il mondo dell’orrore non ha aiutato.

I PUNTI DI FORZA DEL FILM

Tra i punti di forza c’è, di sicuro, un cast che riesce bene a interpretare i personaggi, calandosi del tutto nella psicologia del proprio personaggio. Su tutti segnaliamo l’ottima – seppur breve – performance da parte di Bonnie Aarons che impersona Valak, la suora demoniaca.

Molto belle le scenografie e l’ambientazione degli anni 50 e del monastero di Carta (realmente esistente in Transilvania nel distretto di Sibiu). Sinceramente  la ricostruzione storica e paesaggistica è un punto di forza notevole della pellicola, così come gli effetti speciali utilizzati e i trucchi con cui il male viene rappresentato. Il tutto va a costruire un pacchetto di immagini non indifferente, una confezione che lascia presagire grandi cose.

I PUNTI NEGATIVI

Grandi cose che, però, non vengono del tutto rispettate. Purtroppo la storia, sebbene interessante, sia un po’ farraginosa. La stessa cosa si può dire di alcuni atteggiamenti e comportamenti da parte dei protagonisti che lasciano un po’ perplessi. Per carità nessuno si aspetta sempre e comunque coerenza, soprattutto in un film horror dove spesso i cliché sono più importanti della “realtà”, ma a volte si sfora nell’esagerazione.

Poca paura, dicevamo in apertura, pochi jumpscare cosa che, seppur non sia per noi sempre essenziale, di sicuro non sarà piaciuta ai tanti avventori di The Nun. Chi si avvicina a questo genere di film si aspetta di incontrarli quasi a ogni angolo. Qui, invece, non accade quasi mai. Purtroppo, però, il tanto atteso terrore, l'”agognata” paura non viene rappresentata in altri modo, viene solo demandata allo stato d’animo dei personaggi.

CONCLUSIONI

In definitiva The Nun – La vocazione del male è una pellicola horror che un po’ delude, ma consigliata a chi ha adorato la serie The Conjuring e a chi vuole trascorrere un’ora e mezza senza aspettarsi niente di che.

Voi? Cosa ne pensate?

Voto della redazione: 2/5

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Media voti 3.5 / 5. Voti totali: 4

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