Sweet Home la recensione della serie tv Netflix
Abbiamo analizzato per voi senza spoiler la nuova serie tv horror coreana

“Sweet Home” la recensione della nuova serie tv horror coreana di Netflix diretta da Lee Eung-book.
Netflix ha un grande merito, quello di aver sdoganato e portato in tutto il mondo serie tv e film provenienti dalle parti più disparate del pianeta.
Da poco entrata nel catalogo del colosso americano dello streaming, la serie tv Sweet Home siamo sicuri dividerà le masse di spettatori. Noi abbiamo voluto recensirla per voi, senza spoiler, ovviamente.
TRAMA
Quando i suoi genitori muoiono in un incidente, il ragazzo problematico Cha Hyun-soo si trasferisce in un nuovo appartamento, ma per lui le disgrazie non finiscono qui. A un tratto, infatti, gli esseri umani si trasformano in mostri selvaggi e seminano il terrore. Cha Hyun-soo e i suoi nuovi vicini di casa sono chiamati a combattere per sopravvivere e salvare l’intera umanità.
SWEET HOME: LA RECENSIONE
Una serie tv davvero sorprendente. Dobbiamo ammettere che nell’avvicinarsi alla visione di Sweet Home nutrivamo forti dubbi sulla qualità e capacità di attirare lo spettatore. Per fortuna nostra e dei tanti abbonati Netflix “horror addicted”, invece, ci siamo dovuti ricredere.
La serie tv coreana di Netflix ha un suo fascino che bisogna tenere ben presente. La vicenda è ben strutturata, la direzione registica è di primissimo livello. La post produzione stessa regala ottimi spunti. Come spesso capita per le produzioni di mercato molto distanti dal nostro, la recitazione di alcuni personaggi sembra un po’ troppo sopra le righe, ma a modo suo, riesce a regalarci un vero spaccato della cultura del paese in cui è ambientato. Tutto sommato, però, anche il cast si comporta egregiamente riuscendo a entrare nella parte di personaggi bene definiti, reali, con un vissuto.
UNA PIACEVOLE TAMARRATA
La serie tv creata e diretta da Lee Eung-book ha la capacità di tenerci incollati allo schermo nel modo più assurdo possibile, con una “tamarrata”, quasi un’americanata ma condita in salsa gochujang (un tipico sugo coreano). Gli effetti speciali, l’incredibile ricostruzione postapocalittica di Seoul, l’analisi di un modo nuovo di interpretare quelli che possono essere associati a zombie o, forse meglio ancora, a mostri di una natura non ben identificata. Il tutto regala forti momenti adrenalinici e di esperimento sociale dove non viene mai a mancare, però, l’aspetto locale di una serie pensata e strutturata per il mercato mondiale.
Siamo sicuri, però, che Sweet Home ha fatto storcere il naso ai fautori del horror classico, sebbene noi abbiamo ravvisato molto ben presenti e fondanti le radici nell’orrore lovecraftiano. Ci lamentiamo spesso della mancanza di idee e, quando arriva qualcosa di davvero diverso, poi, non siamo in grado di apprezzarla. Forse è giunto il momento di ribaltare questa visione e lasciarsi trasportare all’interno di Sweet Home.
CONCLUSIONE
Se site amanti degli horror con tanti mostri e una storia ben delineata e in continua evoluzione. O, semplicemente, se siete alla ricerca di un prodotto diverso, nuovo, innovativo. Oppure, ancora, se siete alla ricerca di mostri sui generis, differenti dai soliti cliché, allora non fatevi scappare questa serie tv. Non sarà un capolavoro, ma di sicuro merita una possibilità.