Smile, recensione del nuovo horror dal 29 settembre al cinema
Un horror con delle buone idee e tanto spavento e jumpscare. Non perfetto, ma un lavoro comunque interessante il nuovo film di Parker Finn

Smile recensione del nuovo horror psicologico di Parker Finn dal 29 settembre al cinema con Eagle Pictures e Paramount Pictures.
Qualche giorno fa vi abbiamo presentato il nuovo film horror psicologico in arrivo al cinema con la Eagle Pictures e prodotto da Paramount Pictures. Stiamo parlando di Smile del regista Parker Finn al suo primo lungometraggio che dal 29 settembre imperverserà nelle sale cinematografiche italiane. Oggi abbiamo il piacere di recensire in anteprima questa pellicola che vede protagonista la figlia di Kevin Bacon, Sosie Bacon.
SMILE – LA TRAMA
Se li vedi sorridere…è già troppo tardi. Il 29 settembre arriva al cinema Smile, un horror diretto da Parker Finn. Dopo aver assistito a un traumatico episodio che ha coinvolto una sua paziente. La dottoressa Rose Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni. Assalita dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose sarà costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.
SMILE – LA RECENSIONE
Se avete voglia di vedere un film horror, ma veramente horror con caratteristiche soprannaturali, spavento, sangue e inquietudine, oltre a una buona dose di jumpscare, allora siete nel posto giusto e Smile e il film che fa per voi.
Ottima prima prova per Parker Finn che riesce a mettere insieme una storia interessante con buone idee di base e una storyline apprezzabile. Il regista sperimenta un terreno nuovo o comunque poco battuto con scelte anche coraggiose, certo non sempre azzeccate e precise, ma di sicuro interessanti.
I personaggi sono ben delineati sin da subito e, se vogliamo trovare un difetto, forse è proprio nell’esagerazione con cui i personaggi vengono presentati anche quelli di non primissimo piano. È vero da un lato che caratterizzare tutti i protagonisti è importante per lo svolgimento di un film, ma è anche vero che Finn si dilunga un po’ troppo. A volte sembra quasi voler allungare il brodo piuttosto che presentare qualcosa di davvero funzionale alla storia diventando dispersivo. Non dimentichiamo che Smile è tratto dal cortometraggio dello stesso regista dal titolo Laura non ha dormito (2020) e il dubbio in questo rimane.
Tanti i jumpscare e i momenti forti che faranno apprezzare il film ai cultori di queste caratteristiche, alcune scene forse scontate ma dio sicuro impatto emotivo.
Il cast non convince appieno, in realtà, ma la storia non ne risente. Molto bene il finale che, invece, ci ha pienamente convinto. In definitiva promoviamo la pellicola.
Ottobre si avvicina, l’autunno è già entrato, Halloween arriverà tra meno di un mese. È il periodo più horror dell’anno e Smile può essere un buon modo per avvicinarsi a questa stagione.