Rubrica – “Storia della letteratura horror”: Gli archetipi


La letteratura horror come genere romanzesco si caratterizza per l’uso della suspense, come nel genere thriller o fantasy con cui è spesso accostato, e di elementi soprannaturali.
I primi racconti di questo genere si possono trovare già nei poemi epici o nelle opere di William Shakespeare. Ma il vero sviluppo di questo genere si ebbe con il romanticismo e in particolare nei salotti post-illuministici. Infatti, il genere va di pari passo con le scoperte scientifiche e con l’interesse verso il paranormale.
L’horror trova il massimo splendore nel tardo romanticismo anglosassone nella narrativa gotica con autori come Bram Stoker e Mary Shelley, o come Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft.
Quest’ultimi in particolare sono considerati i fondatori veri e propri del romanzo horror con opere come Ciclo di Cthulhu per quanto riguarda Lovecraft o i Racconti del grottesco e dell’arabescoscritti da Poe. Nella seconda metà del Novecento abbiamo invece le più caratteristiche e significative opere del genere come Io sono leggenda di Richard Matheson, L’esorcistadi William Peter Blatty, Rosemary’s Baby di Ira Levin sino a It o Shinning di Stephen King, lo scrittore mondialmente riconosciuto come il più rappresentativo del genere horror.
Nel tempo si sono creati degli archetipi che caratterizzano il romanzo prima tra tutte la figura del fantasma che si trova in molte opere e diventa uno strumento per far leva sulle paure e fobie più ricorrenti quella della morte, della scomparsa dei propri cari. Il fantasma è uno dei temi più ricorrenti e che si ritrovano persino in opere come L’Amleto di Shakespeare o nel Fantasma di Cantervilledi Oscar Wilde. Abbiamo altre opere significative che hanno come protagonista questo archetipo come il già citato Shinning di Stephen King, Il giro di vitedi Henry James, L’incubo di Hill House di Shirley Jackson, L’altrodi Thomas Tryon.
Altro archetipo caratteristico del romanzo horror è il vampiro come figura che incarna il predatore e che esercita una forte influenza e potere sulle sue vittime e rappresenta anche un simbolo della perversione sessuale. Tra le opere in cui ricorre questa figura, troviamo Il Vampiro di John Polidori e Draculadi Bram Stoker. Una figura quella del vampiro che ha trovato fortuna soprattutto al cinema.
Poi c’è la figura del demone che sceglie le sue vittime per manifestarsi nel corpo di un essere umano. In particolare esso incarna Lucifero, presente sia nelle culture pagane che religiose. Questa figura è spesso legata alle possessioni di diavoli. Basti pensare a opere come L’esorcistadi William Peter Blatty, Rosemary’s Baby di Ira Levin, Il presagio di David Seltzer.
Abbiamo, poi, lo stregone come Merlino nell’epoca medievale di Re Artù o lo scienziato pazzo come nel caso del dottor Frankenstein che si trova nel romanzo di Mary Shelley.
Infine, tra i temi più ricorrenti c’è il licantropo o lupo mannaro, il mostro deforme, gli alieni e gli zombi, i morti viventi, che tanto successo stanno riscuotendo in questi ultimi anni grazie a letteratura, serie tv e film di successo.
Tutte queste figure rappresentano le più utilizzate nei romanzi horror e che caratterizzano il genere dandogli la sua impronta unica e differenziandolo dal genere triller o noir con cui spesso viene confuso.
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