Rubrica – Manga Weird: “Raqiya” di Masao Yajima e Boichi




“Raqiya” di Masao Yajima e Boichi è il manga a cui è dedicato la terza puntata della rubrica “Managa Weird” a cura di Davide Tarquini
“Ma la tenebra è me così come è la luce! Tu, Incal, mio figlio diletto, sei ora portatore della somma dei sogni umani! Nel cuore dei quali giace la verità! Io ho creato e mantenuto questo universo… ora lo dissolverò!!! E tu, sei il germe della nuova creazione! Vieni! Trafiggi il mio cuore! Assorbimi! Prendi il mio posto! Diventa il creatore del nuovo universo!”
Da L’Incal, di Jodorowsky e Moebius.
Se per il religioso cristiano la fede è l’unico tramite per raggiungere la salvezza dell’anima, lo gnostico non crede, perché la fede è inferiore alla gnosi, forma quest’ultima di consapevolezza superiore, di origine divina, e in sé redenzione perfetta. Lo gnosticismo è perciò una religione che salva mediante la conoscenza e la conoscenza è essenzialmente conoscenza di sé, riconoscimento dell’elemento divino che costituisce il vero sé.


Per questo motivo le autorità religiose cristiane hanno sempre accusato le dottrine gnostiche di eresia, classico espediente per fermare l’avanzata delle dottrine che potessero minacciare il potere spirituale, ma soprattutto temporale, della corte pontificia. Come spesso è successo, però, la censura ha ottenuto il risultato opposto. Lo gnosticismo ha acquisito nel tempo un forte peso sul pensiero illuminista e contemporaneo; William Blake, Arthur Schopenhauer, W. B. Yeats e Carl Gustav Jung sono solo alcuni nomi dei grandi intellettuali influenzati dalle sue dottrine.
Il dualismo con il cristianesimo, la presenza di inni e formule magiche e il suo carattere esoterico ha reso lo gnosticismo terreno fertile anche per il mondo dei fumetti. Raqiya (nella bibbia: “firmamento” o “volta celeste”) è l’opera partorita dalla mente di Masao Yajima e illustrata dalla mano del coreano Boichi, la quale, con un’ottica prettamente orientale, affronta la dicotomia tra fede e conoscenza.

LA STORIA – È una felice famiglia giapponese quella che sta viaggiando verso Las Vegas. È una famiglia che Luna Hazaki ama incondizionatamente. Ammira il padre, uno scienziato trasferitosi in America per lavoro, adora la madre, così dolce e piena di premure e, a suo modo, vuole bene al fratello minore, con il quale bisticcia affettuosamente. Niente sembrerebbe scombinare questo stupendo quadretto familiare, eppure il destino ha un piano completamente diverso per Luna. Proprio durante questo viaggio, un tir, a causa di un conducente troppo distratto, travolge la loro macchina ferma in sosta sul ciglio della strada per permettere alla piccola Luna di fare pipì. Un incidente violento, dal quale solo la piccola ne uscirà illesa.
Anni dopo, ritroviamo Luna, splendida adolescente e studentessa brillante, vivere in America con la propria famiglia. Proprio così. Nonostante tutto, quella famiglia che sembrava essergli stata strappata per sempre, è ancora presente attorno a lei. Nessuno ha il ricordo dell’incidente, a eccezione del paramedico che intervenne quel giorno. L’uomo, convinto che Luna abbia stretto un patto con il demonio, decide di uccidere la ragazza che ha sovvertito le leggi naturali.
Per la seconda volta, e in modo definitivo, Luna vedrà morire davanti ai suoi occhi, per mano del paramedico, la tanto amata famiglia. Rimasta ormai orfana e senza legami che la trattengano ulteriormente in America, decide di ritornare in patria, ospitata dallo zio paterno.
Isa, il suo migliore amico da sempre innamorato segretamente di lei, deciderà di seguirla per proteggerla, arrivando a coinvolgere anche Toshiya, un orfano che ha scelto di intraprendere la vita religiosa.
Proprio in Giappone, però, Luna diverrà oggetto di interesse morboso di una misteriosa setta religiosa e della stessa chiesa cattolica romana. Chi è veramente questa ragazza? Qual è il suo ruolo? Salvatrice o anticristo? Sarà veramente destinata a distruggere il mondo oppure sarà lei a salvarlo?
Yajima reinterpreta in Raqiya l’iconografia gnostica e cristiana in chiave horror-fantascientifica. L’opera analizza dogmi e fanatismo delle istituzioni religiose, la loro chiusura verso il mondo e i cambiamenti del tempo, domandandosi quale sia la reale esistenza di Dio, la sua natura e quale la volontà.
La caratterizzazione dei vari protagonisti è appena abbozzata, per via della breve durata dell’opera, ma risulta comunque ben riuscita, dando una certa profondità alla storia. Credo ed eresia s’intrecciano attraverso i pensieri e le azioni dei personaggi; la devozione di Isa verso la sua amata Luna, i turbamenti di Toshiya, il disincantato e cinico Mr. Snow, l’ambizioso caposezione Uchimura, padre di Isa, l’incontro-scontro tra i massimi rappresentanti delle due fazioni religiosi, il presidente Nitobe e il papa Leo Laurentio. Il personaggio più apatico, purtroppo, è proprio la protagonista, Luna Hazuki, vittima fin troppo rassegnata del suo destino e personaggio inerte nelle mani del fato.
La trama, indubbiamente ambiziosa, cerca di analizzare i temi religiosi con un taglio disincantato e la storia è spesso scossa da diversi colpi di scena che sgretolano le certezze costruite dal lettore. Eppure il risultato complessivo è inferiore alla somma degli elementi in gioco; troppe le lacune nella trama e il finale è sbrigativo e superficiale, deludendo le aspettative. La stessa questione religiosa è affrontata in maniera incompleta, dando l’impressione che si sia perso più tempo nel cercare nomi esoterici e apocrifi più che nell’approfondire concetti mistici di indubbio interesse.
Anche il ritmo del racconto risente di una certa superficialità. Spesso confusionario, con passaggi narrativi troppo rapidi che disorientano il lettore, soffre oltretutto di un uso quasi casuale delle situazioni comiche per stemperare la tensione. Se, da una parte, la comicità può essere necessaria per non appesantire troppo una vicenda dai molteplici momenti drammatici, dall’altra il risultato ottenuto dà l’impressione che più che un’esigenza narrativa, il suo utilizzo sia determinato dal caso: vignetta seria, vignetta buffa, seria, seria, buffa, seria, buffa, buffa… Questo cattivo dosaggio distrugge spesso il pathos creato facendo così perdere di efficacia la storia.
IL DISEGNO – Ad alzare l’asticella del valore dell’opera ci prova Boichi con il suo tratto. In una sola parola: fenomenale! La capacità grafica dell’artista coreano è a dir poco sbalorditiva, la cura dei disegni fa subito capire di avere a che fare con un fenomeno naturale. Il chiaroscuro sui volti, la precisione anatomica dei personaggi, la dinamicità delle scene, sono elementi che da soli dovrebbero bastare per rendere atto del talento di Boichi. Invece no, il disegnatore non si limita a questo, ma crea delle tavole pregne di sperimentazione grafica che meriterebbero un’esposizione in una mostra di pop art. L’acqua che esce dal soffione della doccia o la sigaretta che brucia sono un incanto per gli occhi.
Tuttavia anche Boichi non riesce a sollevare a pieno le sorti del manga. La bellezza del suo tratto, infatti, rende a volte i personaggi troppo statici e inanimati e, per uscire da questo impasse, il disegnatore riempie di un’elevata dinamicità proprio le tavole dal tratto comico. Il risultato è che a volte si ha la netta impressione di stare a leggere due fumetti disegnati da autori diversi.
Ancora una volta il personaggio debole è Luna. La perfezione anatomica e l’algida bellezza con cui è caratterizzata non riesce a renderla quella sorta di Lilith che dovrebbe essere nelle intenzioni di Boichi, con il risultato di avere una protagonista troppo sterile nelle tavole serie e troppo demenziale in quelle comiche.
L’AUTORE – Masao Yajima è uno scrittore e sceneggiatore giapponese nato il 15 febbraio del 1950. Attivo da molti anni, annovera nel carniere opere come Ningen Kousaten (1981), Ryuu (1987), Shutter (1992), Big Wing (1999), PS – Rashoumon (2002), Cruise (2008) e Raqiya (2008). È apprezzato anche come sceneggiatore di serie Tv come Big Wing (2001), tratta dal suo omonimo manga, e The Auditor (2008), nonché di film per la Tv come The Hit Parade (2006), Eriko (2009), Yamanai Ame wa Nai (2010) e Kyogu (2011).
Boichi, pseudonimo di Mujik Park, è un mangaka sudcoreano nato a Seul il 29 gennaio del 1973. Ha iniziato l’attività in patria nel 1993, debuttando su una rivista di manhwa (termine coreano che, come manga in giapponese, indica i fumetti nella loro generalità). T.R.Y. (Take off Rush Youth), Metatron Diablo e TOON sono solo alcuni dei lavori del periodo coreano. Nel 2004 si trasferisce in Giappone, dove inizia l’opera Space Chef Caisar. Del 2005 è Lover in Winter e nel 2006 esce il volume Hotel contenente Tutto questo è stato fatto per il tonno, storia breve che vince nel 2011 a Lucca Comics & Games  il Gran Guinigi. Sempre nel 2006 inizia la serializzazione di Sun Ken Rock, la sua opera più famosa. Del 2008 è Raqiya, in collaborazione con Yajima, e del 2011 sono i due manga H.E. The Hunt for Energy e Wallman.
L’EDIZIONE – Distribuito dalla Planet Manga della Panini Comics, Raqiya è un manga distribuito in un’edizione di tutto rispetto, composta di cinque volumi dal formato 13×18 con bellissima sovraccoperta. Rilegata in brossura fresata e con copertina morbida, manca purtroppo nell’edizione italiana delle stupende pagine a colori dell’edizione nipponica. Il prezzo, più che abbordabile, è di 5,90 euro a volume, per una spesa totale di 29,50 euro per l’opera intera.
CONCLUSIONE – Nonostante un buon impianto di base e delle ottime premesse, Raqiya è il rimpianto di un’occasione mancata. Il manga non riesce a valorizzare del tutto le capacità artistiche di Boichi, soprattutto a causa della tratta zoppicante ideata da Yajima. Un vero peccato, perché il tema religioso è molto interessante e avrebbe meritato senz’altro una cura maggiore nella stesura della trama. Nonostante questo, Raqiya rimane un manga godibile, capace di tenere incollato alla lettura fino alla fine, curato da un’edizione di buona qualità e dal prezzo contenuto.



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