Rubrica – Manga Weird: “Raqiya” di Masao Yajima e Boichi


“Ma la tenebra è me così come è la luce! Tu, Incal, mio figlio diletto, sei ora portatore della somma dei sogni umani! Nel cuore dei quali giace la verità! Io ho creato e mantenuto questo universo… ora lo dissolverò!!! E tu, sei il germe della nuova creazione! Vieni! Trafiggi il mio cuore! Assorbimi! Prendi il mio posto! Diventa il creatore del nuovo universo!”
Da L’Incal, di Jodorowsky e Moebius.
Per questo motivo le autorità religiose cristiane hanno sempre accusato le dottrine gnostiche di eresia, classico espediente per fermare l’avanzata delle dottrine che potessero minacciare il potere spirituale, ma soprattutto temporale, della corte pontificia. Come spesso è successo, però, la censura ha ottenuto il risultato opposto. Lo gnosticismo ha acquisito nel tempo un forte peso sul pensiero illuminista e contemporaneo; William Blake, Arthur Schopenhauer, W. B. Yeats e Carl Gustav Jung sono solo alcuni nomi dei grandi intellettuali influenzati dalle sue dottrine.
Il dualismo con il cristianesimo, la presenza di inni e formule magiche e il suo carattere esoterico ha reso lo gnosticismo terreno fertile anche per il mondo dei fumetti. Raqiya (nella bibbia: “firmamento” o “volta celeste”) è l’opera partorita dalla mente di Masao Yajima e illustrata dalla mano del coreano Boichi, la quale, con un’ottica prettamente orientale, affronta la dicotomia tra fede e conoscenza.
Anni dopo, ritroviamo Luna, splendida adolescente e studentessa brillante, vivere in America con la propria famiglia. Proprio così. Nonostante tutto, quella famiglia che sembrava essergli stata strappata per sempre, è ancora presente attorno a lei. Nessuno ha il ricordo dell’incidente, a eccezione del paramedico che intervenne quel giorno. L’uomo, convinto che Luna abbia stretto un patto con il demonio, decide di uccidere la ragazza che ha sovvertito le leggi naturali.
Per la seconda volta, e in modo definitivo, Luna vedrà morire davanti ai suoi occhi, per mano del paramedico, la tanto amata famiglia. Rimasta ormai orfana e senza legami che la trattengano ulteriormente in America, decide di ritornare in patria, ospitata dallo zio paterno.
Isa, il suo migliore amico da sempre innamorato segretamente di lei, deciderà di seguirla per proteggerla, arrivando a coinvolgere anche Toshiya, un orfano che ha scelto di intraprendere la vita religiosa.
Proprio in Giappone, però, Luna diverrà oggetto di interesse morboso di una misteriosa setta religiosa e della stessa chiesa cattolica romana. Chi è veramente questa ragazza? Qual è il suo ruolo? Salvatrice o anticristo? Sarà veramente destinata a distruggere il mondo oppure sarà lei a salvarlo?
Yajima reinterpreta in Raqiya l’iconografia gnostica e cristiana in chiave horror-fantascientifica. L’opera analizza dogmi e fanatismo delle istituzioni religiose, la loro chiusura verso il mondo e i cambiamenti del tempo, domandandosi quale sia la reale esistenza di Dio, la sua natura e quale la volontà.
La caratterizzazione dei vari protagonisti è appena abbozzata, per via della breve durata dell’opera, ma risulta comunque ben riuscita, dando una certa profondità alla storia. Credo ed eresia s’intrecciano attraverso i pensieri e le azioni dei personaggi; la devozione di Isa verso la sua amata Luna, i turbamenti di Toshiya, il disincantato e cinico Mr. Snow, l’ambizioso caposezione Uchimura, padre di Isa, l’incontro-scontro tra i massimi rappresentanti delle due fazioni religiosi, il presidente Nitobe e il papa Leo Laurentio. Il personaggio più apatico, purtroppo, è proprio la protagonista, Luna Hazuki, vittima fin troppo rassegnata del suo destino e personaggio inerte nelle mani del fato.
La trama, indubbiamente ambiziosa, cerca di analizzare i temi religiosi con un taglio disincantato e la storia è spesso scossa da diversi colpi di scena che sgretolano le certezze costruite dal lettore. Eppure il risultato complessivo è inferiore alla somma degli elementi in gioco; troppe le lacune nella trama e il finale è sbrigativo e superficiale, deludendo le aspettative. La stessa questione religiosa è affrontata in maniera incompleta, dando l’impressione che si sia perso più tempo nel cercare nomi esoterici e apocrifi più che nell’approfondire concetti mistici di indubbio interesse.
Anche il ritmo del racconto risente di una certa superficialità. Spesso confusionario, con passaggi narrativi troppo rapidi che disorientano il lettore, soffre oltretutto di un uso quasi casuale delle situazioni comiche per stemperare la tensione. Se, da una parte, la comicità può essere necessaria per non appesantire troppo una vicenda dai molteplici momenti drammatici, dall’altra il risultato ottenuto dà l’impressione che più che un’esigenza narrativa, il suo utilizzo sia determinato dal caso: vignetta seria, vignetta buffa, seria, seria, buffa, seria, buffa, buffa… Questo cattivo dosaggio distrugge spesso il pathos creato facendo così perdere di efficacia la storia.
Tuttavia anche Boichi non riesce a sollevare a pieno le sorti del manga. La bellezza del suo tratto, infatti, rende a volte i personaggi troppo statici e inanimati e, per uscire da questo impasse, il disegnatore riempie di un’elevata dinamicità proprio le tavole dal tratto comico. Il risultato è che a volte si ha la netta impressione di stare a leggere due fumetti disegnati da autori diversi.
Ancora una volta il personaggio debole è Luna. La perfezione anatomica e l’algida bellezza con cui è caratterizzata non riesce a renderla quella sorta di Lilith che dovrebbe essere nelle intenzioni di Boichi, con il risultato di avere una protagonista troppo sterile nelle tavole serie e troppo demenziale in quelle comiche.
Boichi, pseudonimo di Mujik Park, è un mangaka sudcoreano nato a Seul il 29 gennaio del 1973. Ha iniziato l’attività in patria nel 1993, debuttando su una rivista di manhwa (termine coreano che, come manga in giapponese, indica i fumetti nella loro generalità). T.R.Y. (Take off Rush Youth), Metatron Diablo e TOON sono solo alcuni dei lavori del periodo coreano. Nel 2004 si trasferisce in Giappone, dove inizia l’opera Space Chef Caisar. Del 2005 è Lover in Winter e nel 2006 esce il volume Hotel contenente Tutto questo è stato fatto per il tonno, storia breve che vince nel 2011 a Lucca Comics & Games il Gran Guinigi. Sempre nel 2006 inizia la serializzazione di Sun Ken Rock, la sua opera più famosa. Del 2008 è Raqiya, in collaborazione con Yajima, e del 2011 sono i due manga H.E. The Hunt for Energy e Wallman.