Rubrica – “Libreria d’Annata” – “Elephant Man e altri mostri” a cura di Sean Richards

“Elephant Man e altri mostri” a cura di Sean Richards (Mondadori 1991) è l’antologia horror analizzata dallo scrittore Nicola Lombardi per la rubrica “Libreria d’annata”
Sull’onda (molto lunga, a dire il vero) del film di David Lynch che nel 1980 portò all’attenzione del grande pubblico la triste vita del deforme Joseph Merrick, vero fenomeno da circo dell’Età Vittoriana, nel 1991 la Mondadori recupera negli Oscar quest’antologia a cura di Sean Richards pensata per celebrare la figura del freak nella letteratura horror-fantastica.
ELEPHANT MAN E ALTRI MOSTRI si apre col racconto-resoconto L’Elephant Man di sir Frederick Treves, chirurgo e professore al Royal Colleg of Surgeon di Londra, che aiutò lo stesso Merrick a rendere più sopportabile la propria grama esistenza. Nel suo scritto, Treves narra in maniera davvero toccante il suo incontro col ‘mostro di natura’, il quale in seguito si rivolse a lui per cercare ricovero dopo essere stato sfruttato e abbandonato dagli impresari che lo tenevano segregato per esibirlo nei loro spettacoli.
Segue La donna uccello di H.Spicer, storia tratta da (o forse ispiratrice di) un cortometraggio risalente alla prima decade del Novecento, prodotto dalla Butcher’s Film, andato oggi completamente perduto. L’uomo rettile, di Richard Marsh, racconta poi dell’alleanza fra un uomo decisamente bizzarro e alcune creature altrettanto strane.
Il celebre Gustav Meyrink – quello de Il Golem – è qui selezionato per il suo racconto Bal Macabre del 1904, che vede protagonista un sinistro gobbo e i suoi funghi velenosi.
I demoni vendicatori del Marchese d’Autremort è la granguignolesca proposta di Maurice Renard (autore tra l’altro del ben noto romanzo Le mani di Orlac), da molti considerato uno dei più importanti scrittori francesi di racconti fantastici dell’inizio del secolo scorso, cui fa seguito Speroni dell’americano Tod Robbins, storia da cui nel 1932 il regista Tod Browning trasse il celeberrimo, controverso e scandaloso (per l’epoca) Freaks.
È poi il turno di un gigante della narrativa fantascientifica e disturbante, Henry Kuttner, di cui il curatore sceglie il racconto Dott. Ciclope, adattamento del film di Ernest Schoedsack Dr. Cyclops (1940) in cui un esemplare ‘mad doctor’ usa la radioattività per rimpicciolire animali ed esseri umani.
Il geniale produttore Val Lewton, la cui opera presso la RKO negli anni Quaranta ci ha regalato chicche di prima grandezza (Il bacio della pantera e Il vampiro dell’isola, solo per citarne un paio) qui firma il racconto La Bagheeta, uscito nel 1930 nientemeno che sulle pagine di Weird Tales. Troviamo poi Maurice Sandoz con Il segreto dello Château de Hirtzheim, storia qui inserita per certe analogie col suo macabro romanzo The Maze, storia di un’orribile creatura per metà uomo e per metà rana portata sullo schermo da William Cameron Menzies (Il labirinto, 1953).
Stupirà forse un poco incontrare in questa raccolta Edgar Allan Poe, ma il suo racconto Ranocchio (ben più noto col titolo originale, Hop-Frog) ci sta a pennello, con quel gobbo giullare maltrattato e la sua spietata, fiammeggiante vendetta.
Con Robert Bloch e il suo raccapricciante L’orribile gemello, poi, facciamo un tuffo nel weird-horror d’annata, per chiudere in ‘bellezza’ con Forzuto di Ray Bradbury, tornando così in qualche modo a chiudere il cerchio ritrovando un mostro da baraccone. E su questa annotazione vale la pena citare la domanda (retorica) con cui il curatore chiude la sua introduzione: “Infatti non c’è forse in ognuno di noi qualcosa dell’Elephant Man, di Forzuto e di tutti gli altri ‘mostri’ che popolano il libro?”
Un’antologia agile e gustosa, non di rado in bilico fra orrore e commozione.