Rubrica – “Letters from Miskatonic University” – “Italian way of cooking” di Marco Cardone




“Italian way of cooking” di Marco Cardone (Acheron Books 2015) è la horror commedy analizzata nella sesta puntata di “Letters from Miskatonic University”. Leggi trama e note sull’autore
Dopo il tristemente noto “Mostro di Firenze”, lo spettro di un altro assassino seriale si aggira per l’incantevole campagna toscana. Si tratta del “Killer dell’enalotto”, così soprannominato perché pare scegliere totalmente a caso le proprie vittime, proprio come se le estraesse a sorte.
Nero Bonelli invece è un cuoco (guai a chamarlo Chef!) assolutamente capace e pieno di passione. Uomo atletico e di bell’aspetto che piace ancora molto alle donne; ha un passato da pugile e due bellissimi figlioli che adora, vittime innocenti di un matrimonio finito nel peggiore dei modi. E, malgrado il suo carattere decisamente “fumantino”, è benvoluto da tutti in quanto persona onesta, di solidi ideali e dal grande cuore.
Il suo ristorante “Il Gallo Nero” viceversa, non se la passa troppo bene. Una serie di circostanze sfortunate, clienti che scarseggiano e qualche “incomprensione” col fisco, pesano come un macigno sulla gestione del locale che, per sopravvivere, è costretto a inventarsi deprimenti serate “Tex-Mex” con la speranza di attirare qualche giovane in più. E tutto questo nonostante Nero in cucina ci sappia fare veramente.

Una sera però, accade che un Mostro (un mostro vero, con tanto di zanne e artigli) si introduca nella cameretta dei bambini e Nero, dopo una lotta violentissima e cruenta, riesca ad ucciderlo. Ma ora viene il difficile: come sbarazzarsi del corpo? Con le zone circostanti battute in continuazione da poliziotti e carabinieri a caccia del “Killer dell’enalotto”, non è molto consigliabile girare con un cadavere – seppur mostruoso – nel baule dell’auto.
Ed ecco allora il colpo di genio. Nero decide di cucinare la carne del bestione, proprio come se fosse uno di quei piatti a base di frattaglie tipici della tradizione toscana, per poi buttar via il tutto tra gli scarti della cucina. La creatura risulta però essere non solo succulenta, ma anche incredibilmente afrodisiaca e così i piatti a base di Mostro iniziano ad andare a ruba e ogni sera “Il Gallo Nero” viene preso letteralmente d’assalto.
Basterà tutto questo per risollevare le sorti del locale? Ovviamente no, anche perché al povero Nero (che a tratti ricorda una versione un po’ più splatter di Paperino) ne capitano davvero di ogni e per ogni problema risolto, se ne presenta subito un altro. Inoltre, la carne di Mostro inizia a scarseggiare…
Acheron Books, interessantissima CE interamente votata al fantastico ed inizialmente solo digitale, decide di buttarsi anche sul formato cartaceo e, dopo l’ottimo Eternal War di Livio Gambarini (Candidatura al Premio Italia come miglior romanzo fantasy), cala un asso di quelli che non si vedono tutti i giorni.
Italian way of cooking, romanzo d’esordio del genovese Marco Cardone, sorprende fin dalle primissime righe per lo stile fresco, scanzonato e che sa miscelare sapientemente un’ anima tarantiniana ricca di azione e scene forti, condendo il tutto con un’ironia a tratti davvero travolgente. L’uso del vernacolo toscano poi, è la ciliegina sulla torta. Era infatti facilissimo incappare nell’abuso dei termini dialettali e scadere in una sorta di fastidioso “Effetto Macchietta”, invece – è qui sta l’abilità di Cardone – la lettura non risulta mai appesantita da questa scelta stilistica, anzi.
Horror, urban fantasy, commedia nera, odissea pulpItalian way of cooking è tutto questo ma anche di più: una sorta di mirabolante zuppa all’interno della quale i singoli ingredienti si combinano alla perfezione e che, a mio modesto parere, sarebbe davvero un grosso peccato non assaggiare.



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