Rubrica – “Letters from Miskatonic University” – “H.P. Lovecraft: contro il mondo, contro la vita” di Michel Houellebecq




H.P. Lovecraft: contro il mondo, contro la vita” di Michel Houellebecq (Bompiani 2016) è il saggio sul maestro dell’horror analizzato nella quinta puntata di “Letters from Miskatonic University”.
Se si ama la vita, non si legge. Né, d’altronde, si va al cinema. Checché se ne dica, l’accesso all’universo artistico è riservato quasi esclusivamente a chi ne abbia un po’ le palle piene. Lovecraft, dal canto suo, ne aveva parecchio le palle piene.
Inizia così, subito col botto, questo interessantissimo saggio del trasgressivo autore francese Michel Houellebecq (recentemente risalito sulla ribalta, suo malgrado, a causa dei tragici fatti di Parigi del 7 gennaio 2015) su uno dei personaggi più influenti, enigmatici, controversi e – senza dubbio – più adorati della letteratura fantastica di tutti i tempi.


Iniziamo subito col dire una cosa riguardo al razzismo – vero o presunto che fosse – del “Solitario di Providence”: chi scrive pensa che indubbiamente Lovecraft avesse tantissimi pregiudizi legati alla razza e una mentalità profondamente conservatrice, e alcuni suoi scritti riguardo agli immigrati di ogni etnia e nazionalità (anche italiana) trasudano una rancorosa intolleranza. Credo però che una delle cose più sbagliate che si possano fare è voler giudicare una persona vissuta in un’altra epoca e con tutt’altra educazione e riferimenti culturali, secondo i nostri parametri attuali di esseri umani evoluti (chi più, chi meno) del ventunesimo secolo. Cose trite e ritrite che sono già state dette in tantissime altre occasioni, ma che forse – viste anche le ultime polemiche – non sono poi così scontate, dedichiamoci ad analizzare l’appassionante testo di Houellebecq.
Testo che, diciamolo subito, rappresenta una chiave di lettura indispensabile per chi desideri conoscere e cercare di entrare in qualche modo dentro alla testa di Lovecraft. Impresa sicuramente non facile questa, e che non credo consiglierei a cuor leggero a nessuno, ma se è vero che H.P.L. costituisce “una gigantesca macchina per sognare”, cosa ci può essere di più intrigante nel provare a carpire, anche solo per pochi istanti, i suoi segreti?
Houllebecq, fa della sua grande passione per Lovecraft il vero motore che spinge questo saggio-omaggio verso destinazioni ignote, eppure assolutamente affascinanti.
É sostanzialmente il lavoro di un fan questo, ma un fan estremamente lucido e quantomai obiettivo. Non fa prigionieri Houellebecq, non ha alcun timore di sporcarsi le mani e la coscienza. Tanto che non esita, il francese, ad elargire sonore mazzate – più che zuccherini – al suo idolo.
Agile, scorrevole e ricco di citazioni, Contro il mondo, contro la vita rappresenta un’ottima occasione per comprendere una volta di più perché questo autore depresso, freddo e scostante ma capace anche di enormi gentilezze e gesti di generosità disinteressata, goda ancora oggi di tanta popolarità.
In definitiva, nel caso non fosse ancora chiaro, questo è un libro da avere ASSOLUTAMENTE e, a maggior ragione, se vi ritenete dei grandissimi fanatici del Genio di Providence.
Già, perché comunque non dimentichiamoci che – brutto, cattivo, razzista e chi più ne ha più ne metta – Howard Phillips Lovecraft era un genio.



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