Red Dot, recensione del thriller psicologico Netflix
Dalla Svezia il nuovo thriller psicologico di Netflix. Una pellicola dura, reale, un thriller ambientato nei ghiacci e nelle nevi nordiche purificatrici dei peccati

Red Dot recensione del nuovo thriller psicologico svedese di Alain Darborg in streaming sulla piattaforma Netflix.
Nella giornata di ieri 11 febbraio 2021 la piattaforma di streaming più seguita del pianeta ha lanciato un nuovo thriller psicologico dal titolo Red Dot; prima produzione svedese del colosso Netflix diretta dal regista Alain Darborg con attori protagonisti Anastasios Soulis e Nanna Blondell.
LA TRAMA
David (Anastasios Soulis) e Nadia (Nanna Blondell) sono una giovane coppia di sposini alle prese con le solite difficoltà di coppia. Per cercare di ricostruire un rapporto che sta vivendo un momento difficile, David decide di regalare alla giovane moglie un viaggio al nord; i due si lanciano, così, in un’0avventurosa ricerca dello spettacolo naturale dell’aurora boreale. È pieno inverno, il freddo imperversa sovrano. Ci troviamo molto vicini al circolo polare artico, precisamente all’Orsa Gronklitt Bjornpark. Qui i due ragazzi decidono di trascorrere in tenda la loro nottata. Non sanno, però, che là fuori c’è qualcuno che li bracca e inizia un gioco al massacro, un gatto contro topo. Un cecchino con la sua preda e la preda sono loro.
RED DOT RECENSIONE
Incredibile. Non ci saremmo mai aspettati di vedere un film di pura adrenalina e psicologia perversa e malata, perversa. Red Dot ci ha letteralmente sconvolto (in senso positivo) e ben impressionato. La pellicola diretta dal quarantenne regista di Lund è quanto di meglio abbiamo visto ultimamente su Netflix. Un gran bel thriller per nulla scontato, per nulla pilotato. Sebbene sembri portatore di cliché del genere, riesce a sorprendere con forza e impetuosità nell’animo dello spettatore. Non si può rimanere indifferenti di fronte al grande lirismo che vi è dietro questo bel film.
UN’AMBIENTAZIONE MOZZAFIATO
La neve e i ghiacci del nord della Svezia la fanno da padrona. Un panorama e un’ambientazione ostile e mozzafiato che non fanno altro che aumentare il grande impatto della pellicola. Il viaggio in Red Dot è puramente mentale; lo possiamo classificare come thriller psicologico non solo per i risvolti della trama (avvincente); ma anche e soprattutto perché ci mette di fronte alla nostra di psiche.
TRAMA CON VARI CAMBI DI MARCIA
La trama, dicevamo, è strutturata su più livelli e ben sviluppata. In alcuni momenti sembra sfociare nel già visto e nel “classico”, per poi recuperare in gran stile. Ha la capacità di lasciarci a bocca aperta con un finale sorprendente e per niente scontato. Interessanti anche le citazione di altri film velatamente inserite nell’arco di tutto la pellicola. Su tutti ci è piaciuta una scena finale molto tarantiniana in un contesto assolutamente “assurdo”. Il Sangue scorre e le scene macabre non mancano, ma senza essere esagerate e invadenti.
Ciò che più impressiona è l’alta tensione che Darborg è riuscito a infondere per tutto l’arco dell’ora e mezzo di durata del lungometraggio. Spesso con scelte stilistiche coraggiose; alcune tra queste scelte, però a dire il vero, risultano un po’ forzate. Quest’ultimo è l’unico difetto che riusciamo a riscontrare in questa produzione originale Netflix.
UN CAST OTTIMO
Di ottima caratura anche le interpretazioni da parte di tutti i protagonisti del film. Su tutti primeggiano le belle caratterizzazioni date ai due ragazzi braccati nel gelo e ciò si deve alla bravura di Anastasios Soulis e Nanna Blondell. I due sono bravi a non far trasparire per tutta la durata del film il trascorso dei personaggi; svelandone le caratteristiche e il vissuto un poco alla volta. Bravi, anche, a rappresentare lo smarrimento e il terrore del gioco perverso in cui i sono attirati. Senza esagerazioni, senza invadenza, per arrivare a un finale che sconvolge anche grazie a loro.
RED DOT RECENSIONE: LE CONCLUSIONI
Come sempre non andiamo troppo altre nella disamina del film per non spoilerare. Né vogliamo correre il rischio di rivelare, anche involontariamente, momenti salienti che potrebbero rovinarvi la visione. Dal canto nostro non possiamo che consigliare assolutamente la visione di Red Dot. Siamo, sicuri, scioccherà, entusiasmerà e sconvolgerà anche voi e le vostre menti. Una visione piacevole e stimolante per i tanti amanti dei thriller psicologici e i giochi mentali un po’ perversi. Inoltre ci teniamo a consigliarlo anche a chi è in cerca di adrenalina; di un ritmo serrato difficilmente riscontrabile in altre pellicole anche più pubblicizzate.
E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!