Recensioni – “Ygdrasil” di Livio Sollo


Qualche fotografia scattata nella vecchia villa Salieri, e d’un tratto uno strano scricchiolio… Laura e Vittorio ormai, possono solo sperare di oltrepassare il muro. Ma riusciranno ad uscire, a vincere l’Arbitro?
Dal primo omicidio in poi, l’opera di Sollo svela, instancabile, i tratti di un thriller piacevole ed avvincente; una miscellanea di elementi che, nonostante l’eterogeneità, si fondono perfettamente nella claustrofobica ambientazione surrealista di questo romanzo.
Un’atmosfera che strizza l’occhio ad una rivisitazione in chiave Inception o Attraverso lo specchio di Lewis Carroll contribuisce all’apparente illogicità della sequenza narrativa (spesso interrotta dalle brevi biografie degli altri personaggi), la quale risulta essere la parte più originale di quell’ingrediente segreto che fa scorrere febbrilmente l’attenzione del lettore, pagina dopo pagina.
Il testo non è tuttavia esente da alcuni punti problematici che il lettore non può fare a meno di notare; ad esempio, l’assenza di un prologo “corposo” (o quantomeno di un’introduzione efficace ad un più attivo coinvolgimento iniziale) ed il pessimo lavoro di correzione realizzato dell’editore. Un altra questione spinosa – ma, di nuovo, puramente formale – è quella legata alla lunghezza delle descrizioni, che in più passaggi rischia di appesantire la narrazione. D’altronde: de gustibus…
Sebbene in più tratti il testo rischi la ridondanza, questo lavoro di Livio Sollo porta i segni evidenti di un’indiscutibile attenzione ai dettagli e a quei particolari che, di capitolo in capitolo, si rivelano essere la vera molla dei colpi di scena.
Sebbene in più tratti il testo rischi la ridondanza, questo lavoro di Livio Sollo porta i segni evidenti di un’indiscutibile attenzione ai dettagli e a quei particolari che, di capitolo in capitolo, si rivelano essere la vera molla dei colpi di scena.
Capace di disegnare una vera e propria mappa di un nuovo mondo (letterario), Ydrasill si presenta come un testo che sfugge alla banalità, e nel quale – oltre ai personaggi – anche i lettori vengono messi “in gioco”.
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