Recensioni – La straziante resurrezione di Victor Frankenstein di Thomas Ligotti




SINOSSI – Frankenstein, Dracula, il dottor Jekyll e Mr Hyde, l’uomo lupo, il fantasma dell’Opera, ma anche il William Wilson di Poe e H.P. Lovecraft in persona: sono tutti protagonisti di questi brevi, folgoranti racconti dell’orrore, o per meglio dire dell’orrore supremo, quello capace di lasciarci abbacinati, sospesi e attoniti, con una cantilena in testa o un vuoto che presto diventa voragine.
Con La straziante resurrezione di Victor Frankenstein, Thomas Ligotti obbliga le celebrità delle tenebre a calcare le scene per l’ennesima volta, rincorrendosi senza sosta per brughiere, castelli e scantinati in un sadico carosello della variante che riscrive la tradizione, per convogliare ogni nuova storia «verso la sua unica e perversa apoteosi di dolore».

Il punto di arrivo è oltre l’umano confine, oltre i personaggi, oltre il terrore: Ligotti non sfida solo se stesso ma anche il linguaggio, che si fa gelidamente metafisico. Con queste atroci rinascite Ligotti dimostra ancora una volta di essere la divinità profana dell’orrore.
RECENSIONE – In questa raccolta edita da Il Saggiatore, lo scrittore di Detroit rivisita alcuni miti della letteratura gotica e horror, facendoli rivivere nei brevi racconti contenuti in questo libriccino.
L’opera è suddivisa in diverse sezioni: si parte dai Tre scienziati (ovvero il dottor Moreau di H.G. Wells , il famigerato dottor Henry Jekyll di Stevenson e il leggendario Victor Frankenstein di Mary Shelley). Si prosegue poi con i Due immortali (il Conte Dracula di Bram Stoker e l’Uomo Lupo del personaggio cinematografico Lawrence Talbot). 
La teoria dei personaggi gotici continua poi con i Primi attori (dove vengono citati il fantasma dell’Opera e il fantasma del Museo delle cere) e con alcune storie originali e indipendenti contenute in Eroine gotiche, Solitari e Reclusi.
Le ultime due sezioni, Antologia di Poe (rivisitazioni di William Wilson, Lady Ligeia e la Casa degli Usher) e Opere e morte di H.P. Lovecraft (dove espone una personale visione delle opere del solitario di Providence), sono dedicate ai maestri del genere horror, coloro che più di qualsiasi altro scrittore lo hanno ispirato. Nelle brevi rivisitazioni di questa raccolta, scritte in uno stile che sconfina nel metaletterario, lo scrittore americano non chiarisce nè rende in qualche modo contemporanei i modelli letterari su cui si è basato. A lui non interessa la storia: i suoi racconti si svolgono in uno spazio virtuale e metafisico, le sue figure sono marionette prive di qualsiasi personalità e, attraverso le stesse, Ligotti mette in pratica le teorie pessimistiche sulla natura umana, già ampiamente espresse nel suo saggio filosofico La cospirazione contro la razza umana. 
In definitiva questo volumetto, corredato da alcune illustrazioni, una «bizzarra» cover di copertina (a mio avviso poco attinente con i contenuti) e dal formato piuttosto «minimal»,è più che altro da considerarsi come un omaggio alle icone della letteratura weird che l’hanno maggiormente influenzato e appassionato, motivo per cui si staglia come un lavoro a sè stante rispetto a tutto il resto della sua bibliografia. 
BIOGRAFIA – Thomas Ligotti (1953), vincitore di tre Bram Stoker Award, è considerato uno dei più significativi e immaginifici scrittori della sua generazione. Il Saggiatore ha pubblicato Teatro grottesco (2015) e La cospirazione contro la razza umana (2016).
 
Max Ruzzante




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