Recensioni – “Infernal Beast” II Episodio: “Feras Infernalis” di Uberto Ceretoli




“Feras Infernalis” di Uberto Ceretoli è il secondo volume delle serie apocalittica in ebook Infernal Beast della Dunwich Edizioni recensito quest’oggi da LetteraturaHorror.it. Clicca qui e leggi trama e note sull’autore.
Come sarebbe stato il passato se il futuro fosse accaduto prima? Non stiamo parlando solo dello slogan dello steampunk, il genere letterario a cui può essere ascritta questa novella di Uberto Ceretoli, ma il quesito che il racconto fa sorgere nel lettore.

L’ucronia alla base di questo particolarissimo genere e di Feras Infernalis è ciò che rende davvero interessante e dà un senso alla miriade di universi storici paralleli che si possono dipanare da un percorso alternativo a quello reale. Sta quindi alla sensibilità dell’autore imbrigliare il filone e l’intreccio a lui più congeniale: in questo caso, Ceretoli ci conduce attraverso un’epoca romana che sta cercando di risollevarsi dalla piaga della Grande Pioggia che ha portato con sé le feras e gli ibridi. La logica del “panem et circenses” però sopravvive, tant’è che il libro si apre con un vero e proprio combattimento nell’arena del Colosseo. Solo che a scontrarsi non sono i gladiatori, ma i Guardiani ibridi e le loro straordinarie bestie mutate, e che il tutto avviene in un tripudio di ciminiere, dirigibili e addirittura gondole a vapore: sarebbe più corretto quindi parlare in questo caso di sandal-punk o steamfantasy. Ma al di là dell’appartenenza o meno a un determinato sottogenere, siamo di fronte ad un vero e proprio romanzo di formazione in miniatura. Il giovane Adamo conduce una vita del tutto normale e felice, fino a quando non viene denunciato dalla sua stessa fidanzata per essersi trasformato in un ibrido: questi mutanti umani, infatti, sono ammessi nell’Urbe solo come Cacciatori o Guardiani. Adamo diventerà proprio un’aspirante Cacciatore sotto la guida brusca ma in qualche modo amorevole di McLoud, un ibrido solitario proveniente dalla lontana Albione, che fin da subito sposerà la causa del giovane, e che gli insegnerà non solo i segreti della caccia alle feras ma soprattutto a difendersi dai suoi stessi simili. Tutti, le feras, gli uomini, e gli ibridi, sono malvagi, perché sono i tempi ad esserlo: la legge non esiste, esiste solo il valore della parola data a qualcuno. I cambiamenti per il novizio Adamo però sono appena iniziati, e la sua vita verrà sconvolta dall’incontro con un gruppo di ibridi, tra cui compare anche la giovane Eva, che si fa portavoce di ideali ben diversi rispetto a quelli a cui Adamo, da umano, è sempre stato abituato. È curiosamente interessante la somiglianza della comunità di ibridi “ribelli” con i Na’vi di Avatar, non solo nell’aspetto (soprattutto di Eva) ma anche nel profondo legame (la “comunanza”) con la natura e in particolar modo con le feras.
L’idea di base, è che è impossibile sfuggire al proprio Destino: ci si può girare attorno quanto si vuole, ma se il Fato è quello, prima o poi, volenti o nolenti, si compierà. Rimane solo da scoprire chi siano le vere bestie.

Chiara Borloni

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