Recensioni – Grimjank di Claudio Vergnani




Grimjank” di Claudio Vergnani è il nuovo horror edito da Acheron Books e recensito quest’oggi da LetteraturaHorror.it. Per saperne di pù su trama e biografia clicca qui
RECENSIONE – A due anni di distanza dal suo ultimo romanzo A volte si muore edito da Dunwich Edizioni, ritorna in auge il nome di uno dei migliori nonché più sottovalutati scrittori italiani di genere: Claudio Vergnani. Grazie ai tipi della Acheron Books che hanno voluto rieditare il primo titolo della trilogia vampirica – Il 18° Vampiro – pubblicato quasi dieci anni fa dalla Gargoyle books e diventato un vero e proprio cult nel panorama underground. Il romanzo all’epoca ebbe buoni riscontri di pubblico e critica, con il suo stile particolarmente realistico, dove l’hardboiled si fondeva con lo splatter/horror, il tutto condito dalla marcata ironia dei suoi indimenticabili personaggi. I protagonisti del romanzo Claudio – fortemente autobiografico e principale voce narrante – e Vergy, sua perfetta spalla complementare – un cinico ex mercenario con il vezzo dell’eloquio particolarmente colorito e dalle maniere rudi – , per sbarcare il lunario si caleranno nel ruolo di cacciatori di vampiri assoldati da una misteriosa donna conosciuta come L’amica, accompagnati nelle loro scorribande da altri reietti della società.


La storia si svolge nel modenese – terra natìa dello scrittore – e vedrà contrapporsi questo improbabile gruppo di personaggi a crudeli creature notturne, veri e propri parassiti dagli istinti primordiali, indifesi di giorno ma praticamente invulnerabili al calar delle tenebre. Quando però i moderni Van Helsing cercheranno di approfondire la conoscenza sull’origine dei nosferatu, seguendo le loro tracce in uno sperduto paesino dell’appennino emiliano, verranno condotti nel covo di un longevo e potentissimo Maestro Vampiro: Grimjank.

[…sbarco il lunario uccidendo vampiri. Non è un compito difficile, ed è sempre meglio che lavorare. lo e i miei compagni li distruggiamo durante il giorno, mentre dormono il loro sonno di morte, nascosti nei loro miserabili covi. Non possono reagire. Un paio di colpi di mazzuolo ed è fatta. Forse non è il mestiere più bello del mondo, ma è facile e socialmente utile. Non occorrono coraggio o particolare determinazione. Non serve essere animati dal sacro fuoco della giustizia. Serve solo un po’ di pratica e tanta disperazione. Per certi versi è come la disinfestazione di topi o insetti: fai quello che devi fare, sopportando il disgusto, e poi te ne torni a casa. Sempre che non si finisca per esagerare, per passare la misura. Il problema è che non sapevo che esistesse un confine. L’ho saputo solo dopo averlo oltrepassato. E, a quel punto, tornare indietro non era più possibile…]
Lo stile dello scrittore modenese è incalzante, coinvolge fin da subito entrando quasi immediatamente nel cuore della storia. Il linguaggio dei protagonisti è spesso sopra le righe; la coppia Claudio &Vergy per certi versi mi ha ricordato il formidabile duo lansdaliano Hap & Leonard della fortunata saga letteraria, per complicità e umorismo nero. Durante la narrazione troveremo perfino delle citazioni di un certo spessore filosofico/esistenziale nei dialoghi tra i protagonisti, che li rendono irresistibili. Le scene splatter sono dosate sapientemente, alternando momenti di grande pathos ad altri di estrema e concitata violenza negli scontri con i non-morti. L’accuratezza delle descrizioni degli ambienti fa credere che l’autore stesso li abbia esplorati in una sorta di sopralluogo. La dovizia impressionante dei dettagli fa immergere totalmente il lettore al centro degli eventi. L’autore conferisce al romanzo un taglio particolarmente realistico in ogni suo aspetto, sebbene le vicende appartengano ad un contesto di carattere sovrannaturale ed è questo, assieme alla magistrale unione di horror, action e humor, a renderlo a mio parere unico nel suo genere.
Il progetto dell’editore di ridare lustro e nuova visibilità a quella che viene denominata La saga dei vampiri dello scrittore emiliano è sicuramente meritevole di menzione. Con Grimjank si comincia con la prima parte del romanzo originario – la seconda e conclusiva si intitolerà Il giorno dei morti ed è prevista per l’estate prossima – , quindici capitoli a cui sono state apportate delle revisioni e degli aggiornamenti finalizzati a una maggiore scorrevolezza del testo.
A mio avviso la scelta di dividere il romanzo in due parti purtroppo penalizza un po’ il lettore: la narrazione si interrompe bruscamente poiché il testo in origine non era stato concepito per essere diviso in due parti distinte, lasciando così in sospeso – sul più bello – le sorti dei nostri.
In definitiva mi permetto di suggerire Grimjank e l’intera Saga a tutti gli amanti delle storie vampiriche più crude e realistiche. Non si potrà fare a meno di empatizzare con gli indimenticabili protagonisti che ritroveremo per l’intera durata della trilogia; una trilogia che meriterebbe un posto di rilievo e il giusto riconoscimento nel panorama nazionale del nostro genere prediletto.

Max Ruzzante


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