Recensione Serie Tv – The Haunting of Bly Manor di Mike Flanagan




The Haunting of Bly Manor” di Mike Flanagan è la nuova serie tv horror su Netflix recensita da LetteraturaHorror.it. Per saperne di più, leggere sinossi e guardare il trailer clicca qui

ALTRO CAPOLAVORO TARGATO MIKE FLANAGAN – Mike Flanagan
non si smentisce. Dopo l’ottimo esordio della serie tv The Haunting of Hill House (clicca e leggi la nostra recensione), si ripete con la seconda stagione della serie e il fantastico The Haunting of Bly Manor. Flanagan regala al pubblico di Netflix e agli amanti dell’horror un altro gran bel prodotto che, ne siamo sicuri, diventerà un pezzo di storia e un classico delle serie tv horror così come lo è già da tempo il romanzo da cui è tratto Il giro di vite di Henry James, uscito da pochi giorni in una bellissima edizione speciale con i tipi di Delos Digital per la collana weird Innsmouth., un romanzo fondamentale che consigliamo a tutti gli amanti dell’horror classico e delle ghost story di leggere.

DA HENRY JAMES A MIKE FLANAGAN – Lo sceneggiatore e regista di Salem (che evidentemente ha nella sua essenza la passione e il “sangue” per l’horror) riesce ancora una volta nell’intento di adattare al piccolo schermo e ai tempi “moderni” un grande classico dell’horror e del gotico. Se, infatti, in The Haunting of Hill House aveva riadattato lo splendido romanzo di Shirley Jackson L’incubo di Hill House, con The Haunting of Bly Manor riadatta alla perfezione la novella Il giro di vite di Henry James cercando di restare il più fedele possibile alla trama, ma impreziosendola di tanti risvolti che ne accrescono il fascino e la rendono ancora più moderna e appetibile per un pubblico televisivo. 

UN HORROR PIU’ DISTURBANTE CHE PAUROSO – Avvertenza per gli appassionati e gli amanti delle ghost stories, vi divorerete le 10 puntate tutte di un fiato, non riuscirete a staccarvi dallo schermo.
Non vi aspettate troppi jumpscare né momenti di puro terrore, the Haunting of Bly Manor, mantiene comunque un velo di horror classico dove ad atterrire sono di più le azioni, le vicende, i risvolti dell’animo umano e le paure dei personaggi piuttosto che gli effetti speciali (comunque ben curati), a creare più “paura”, in realtà, è l’aspetto disturbante del racconto. Poi a voi la scelta, prafrasando il film, se si tratta di “una storia dell’orrore o una storia di amore”.
La storia è ben orchestrata da una regia impeccabile e mantiene un ritmo in crescendo senza conoscere pause e abbassamenti di ritmo. Le ambientazioni sono incredibili, sembra di essere direttamente catapultati dentro la tenuta di Bly Manor, fedele riproduzione e rappresentazione visiva di ciò che Henry James aveva descritto ne Il giro di vite.

IL CAST –Ottime le interpretazioni da parte degli attori che riescono a mantenere alta la suspance grazie a un buon affiatamento, nessuno sfigura, ma riescono tutti a caratterizzare al meglio il proprio personaggio. Su tutti spiccano Victoria Pedretti e Oliver Jackson-Cohen, che riescono a dare una vera e propria anima ai personaggi interpretati, ma ottime sono le interpretazioni anche di Amelia Eve, T’Nia Miller e Rahul Kohli e i giovani Amelia Bea Smith e Benjamin Evan Ainsworth, siamo sicuri che sentiremo parlare ancora di loro.

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