Racconto vincitore di L’Horror ai tempi del Lockdown 2 – Speciale La Domenica Horror
Speciale della rubrica La Domenica Horror con il racconto vincitore del contest L'Horror ai tempi del Lockdown 2

Racconto vincitore di L’Horror ai tempi del Lockdown 2: “Il prigioniero e il secchio di alluminio” di Andrea Mungiello. Scaricalo in pdf
La redazione di LetteraturaHorror.it ha scelto il racconto horror tra gli oltre 200 pervenuti in redazione per il contest L’Horror ai Tempi del Lockdown 2.
Come sempre è possibile leggere un’anteprima del racconto e, poi, scaricarlo in formato pdf a titolo totalmente gratuito.
Il prigioniero e il secchio di alluminio di Andrea Mungiello è inserito all’interno della raccolta di racconti L’Horror ai Tempi del Lockdown 2 comprendente i migliori 57 racconti presentati al contest. Inoltre sarà possibile leggere anche 2 bonus track: 1 fumetto a firma di Enrico Teodorani e Antonio Conversano e 1 poesia di Sebastiano Diciassette. Tutto rigorosamente a tema lockdown.
Cover del racconto è a firma del bravissimo Giuseppe Gullotto che si è aggiudicata il contest delle votazioni sulla nostra pagina Facebook. Complimenti a lui e a tutti i partecipanti.
Vi ricordiamo, inoltre, che è già attivo il nuovo concorso Halloween all’Italiana 2021 con scadenza il 15 ottobre. Leggi il regolamento e partecipa in palio 50€di buoni Amazon.
RACCONTO VINCITORE DE L’HORROR AI TEMPI DEL LOCKDOWN 2: IL PRIGIONIERO E IL SECCHIO DI ALLUMINIO DI ANDREA MUNGIELLO
I pugni si abbattono come chicchi di grandine sul prigioniero. Lo colpiscono incrinandogli le costole, gli ammaccano il cranio mozzandogli il fiato. Il torturatore a denti serrati per la rabbia, i capelli in neri ciuffi sudati, la camicia appiccicata al petto. Le nocche scorticate, sudore mescolato a sangue scorre sulla barba come liquido in un canale di scolo. Il prigioniero sputa ai suoi piedi, un grumo denso e scuro con un dente come il tesoro in un forziere. Gli occhi pesti a malapena aperti, il volto una maschera di sangue e lividi gonfio come un melograno marcio. Le braccia legate alle sbarre arrugginite di una finestra, le mani molli come quelle di uno spaventapasseri sulle corde tese. Il rantolo che esce dalla bocca si trasforma in una risata beffarda mentre sposta lo sguardo sull’uomo in piedi davanti a lui, deridendolo spavaldo.
Il torturatore esce dalla stanza sconfitto e chiude la porta a doppia mandata. Il prigioniero si rilassa, allentando la tensione dei muscoli insensibili. Le ginocchia tremano cercando di sorreggerlo, la maglia bianca trasformata in un sudicio lenzuolo scarlatto. Respirare diventa sempre più doloroso, il campo visivo ridotto ad una fessura che vaga per lo scantinato alla ricerca di una via di fuga, al suo fianco un secchio di alluminio gli strappa un sorriso malizioso. La finestra gli trasmette un piacevole calore alla schiena. Si concentra su quella sensazione, prima che la notte faccia diventare il vetro scaldato dal sole al tramonto una lastra di ghiaccio pronta a farlo tremare come la corda di un violoncello.
E’ prigioniero nello scantinato di una villetta circondato da frammenti di vita familiare, nascosti alla vista come se la sua presenza potesse contaminarli. Scatoloni di addobbi natalizi, vestiti dismessi e vecchi libri scolastici. Una piccola bicicletta rosa buttata in un angolo, una macchinina radiocomandata capovolta, la mazza da baseball sporca del suo sangue. SCARICA IL PDF DEL RACCONTO "IL PRIGIONIERO E IL SECCHIO DI ALLUMINIO" (383 download)