Prossima Uscita – “Il prigioniero della notte” di Federico Inverni




“Il prigioniero della notte” di Federico Inverni è il nuovo thriller edito da CorbaccioGuarda il booktrailer in calce
Il 3 marzo nelle librerie italiane l’editore Corbaccio porterà Il prigioniero della notte un nuovo thriller psicologico che ha già riscosso enorme interesse e successo internazionale.
Autore de Il prigioniero della notte è Federico Inverni, misterioso pseudonimo dietro il quale si nasconde un autore italiano che vuole celare la propria identità.
TRAMA – Lucas è un detective. Nella sua vita gli sono rimasti solo il nome e il lavoro. Il suo passato è una ferita sempre aperta da un evento sconvolgente ha segnato la sua vita… e la sua mente. Come un automa attraversa i delitti su cui è chiamato a investigare, mettendo al servizio della giustizia il suo intuito straordinario, quasi visionario, e la sua sensibilità persino eccessiva. Fino a quando incappa in un caso diverso da tutti gli altri: una giovane donna trovata morta con il terrore negli occhi e nessun segno di violenza apparente. Lucas sa che il colpevole è un assassino seriale e ne ha conferma da Anna, psichiatra profiler, abituata a scandagliare il male in tutte le sue forme, da quando lei stessa, da ragazza, ha vissuto un’esperienza traumatizzante. Lucas e Anna annaspano in un labirinto di follia in cui i ricordi del loro passato, tenuti troppo a lungo sepolti, riemergono taglienti come vetri rotti in un’indagine che li coinvolge da vicino, lasciandoli devastati di fronte a una verità impensabile.

L’AUTORE – Federico Inverni è uno pseudonimo dietro il quale si nasconde l’autore di questo romanzo d’esordio. Italiano, di circa quarant’anni, Federico ama le storie, da qualunque parte provengano. Si sente in pace circondato dalle pagine scritte, ma a volte ha l’impressione che i libri lo guardino. Del resto, i libri hanno una vita indipendente: ecco perché ha scelto di celarsi dietro un nome diverso e lasciare che Il prigioniero della notte (Corbaccio) trovi la sua strada e i lettori. E forse anche perché teme che i personaggi gli assomiglino troppo.



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