Le stagioni dell’amor(t)e, nuovo horror di Jessica Sepe
Un nuovo libro di Lucifera degli Horror Farm!

Le stagioni dell’amor(t)e di Jessica Sepe è il nuovo horror autopubblicato dall’autrice cantante della band Horror Farm.
A circa un mese di distanza dal precedente volume intitolato: Io non ho credito – Pass(I)vità”, Jessica Sepe (in arte Lucifera) è fuori ora con un altro romanzo.
Le stagioni dell’amor(T)e, è questo il titolo dell’opera acquistabile a questo link.
Anche questo libro è stato iscritto al concorso Storyteller 2022. Si tratta di un romanzo diviso in quattro racconti dai toni paranormali e visionari.
“L’orrore è sempre dietro l’angolo, si cela letale dietro ad apparenti giornate di serenità e amore. Il bosco a volte dispensa saggezza, forza, mentre cala il sipario… l’amore e la morte sono collegati da un filo così fragile”.
Lucifera è la cantante degli Horror Farm, di certo una delle giovani realtà più interessanti nel panorama estremo nazionale.
I prossimi mesi saranno davvero impegnativi per Lucifera e la sua band: un nuovo album e un horror movie sono infatti in fase di stesura e se volete aiutare attivamente i ragazzi è stato aperto anche un crowdfunding, di cui vi avevamo già parlato qui.
LE STAGIONI DELL’AMOR(T)E – LA SINOSSI
I tuoi occhi mi guardano, mi accarezzano, m’implorano. Tu, che vuoi solo essere amata, corri a piedi nudi sulla sabbia deflorata. Ti fermi, ti chini, afferri una conchiglia e sorridi. Il tuo sguardo cerca l’amore, ignara che nella vita, c’è anche l’orrore. E attraversi il tempo aggraziata, e di stagione in stagione, attendi un cambiamento, attendi la devozione. Il vento ti accarezza, ti lambisce suadente, ti sfiora la gota, ti volti spaurita, il sangue fra le tue dita. Una notte, una sola notte e tutto può cambiare, desiderio profondo, desiderio carnale. La mutazione del male, spiraglio incontrastato, risvolto inaspettato. Vaghi con la rabbia cocente di chi non voleva niente, brami sollievo e aneli vendetta…
Desiderio di sventurata sorte, otterrai rivalsa, otterrai la morte. E se un sogno beffardo può portare via ogni cosa, trattieni il respiro, e poi fuggi lontano, cercando riparo, lottando contro il terrore sovrano. Abbracci la natura, amica incontrastata e regale, in fondo, è questo ciò che vuoi dalla vita: un po’ d’amore, e sperare di non essere ferita. Si apre il sipario, il cuore batte veloce, all’impazzata: un passo, un rumore, ti volti di scatto, la scena è rinnovata. Scappare è ormai inutile, scintillano le stelle sotto un cielo malsano, sfinita ti accasci e gli porgi la mano.
Il vuoto ti accoglie, è spaventoso, silenzioso, oblio di un tempo vicino e remoto, intriso di decadenza, severo e devoto. La sofferenza scompare, il nulla ti avvolge, e lo fa con la dolcezza di una madre comprensiva. Qualunque cosa tu abbia fatto, non piangere: celebra la fine di tutto, e sorridi, anche se non sei più viva…
Qual è la stagione migliore per amare, e quale quella per morire?
Forse è la vivace estate, che insieme al profumo della soave brezza marina, ti travolge in un festival musicale, inondandoti di note cristalline e demoniache, davanti a un fuoco scoppiettante? Oppure è il rassicurante inverno, intento a cullarti con dolcezza in una soffice coperta colorata, intrisa di sogni premonitori e rivelatori? O forse, è la romantica primavera, coi muschiati profumi dei boschi e degli amici alberi che si risvegliano dal lungo torpore, offrendoti riparo sotto i loro vigorosi rami? E perché non il bucolico autunno, con il suo fresco vento annunciatore, e il cielo ammiccante, pronto a tingersi di rosso ogni volta che due innamorati si fermano ad ammirare l’idilliaco tramonto…
Ogni stagione ha un suo fascino particolare, e una storia intrigante da raccontare. E ognuna di esse porta con sé un’unica, inoppugnabile verità: puoi essere una creatura soprannaturale, o un umano, ma l’amore e la morte sono collegati da un filo così fragile, sottile e delicato, che basta davvero poco per oltrepassare quello spinoso valico da cui non si potrà più tornare indietro…