Intervista – Alessandro Manzetti vincitore del Bram Stoker Award


Oggi abbiamo il privilegio e il piacere di ospitare sulle nostre pagine Alessandro Manzetti, scrittore, poeta, editore, editor, traduttore, studioso dll’horror italiano e internazionale fresco vincitore (prima volta in assoluto per un italiano) del Bram Stoker Award per la categoria Poetry Collection con la raccolta di poesie Eden Underground (Crystal Lake Publishing 2015).
E’ stata una chiacchierata a 360° non solo sul grande successo da lui ottenuto con la statuetta vinta a Las Vegas, ma anche sulla Horror Writers Association Italy, sullo stato dell’horror italiano e internazionale, e tanti consigli per scrittori o aspiranti scrittori di genere e non solo. Insomma una lettura imperdibile.
D) Ciao Alessandro innanzitutto grandi complimenti per il tuo successo e grazie per averci concesso questa intervista, iniziamo subito. Ora ce lo puoi raccontare, che emozione hai provato quando hai sentito il tuo nome come vincitore della sezione Poetry Collection alle premiazioni di Las Vegas?
R) Difficile da raccontare cosa si prova in un contesto e momento del genere, ho solo pensato a riuscire a guadagnare il palco e fare il mio discorso di ringraziamento, senza cedere alle emozioni, davanti a una platea davvero incredibile. Ci sono riuscito in parte, in apnea. Subito dopo, quando sono tornato al mio tavolo, condiviso con grandissimi autori e amici, le emozioni sono emerse in tutta la loro ampiezza. Con il Bram Stoker Award davanti, materializzato quasi per magia, ho vuotato il mio bicchiere di vino bianco e mi sono emozionato moltissimo. Non era la prima volta che mi trovavo in nomination, ma vincere è completamente diverso. Solo il giorno dopo ho realizzato cosa era accaduto davvero. Mi hanno raccontato altri autori, che hanno vissuto la stessa esperienza, che funziona proprio così. La prima volta è indimenticabile per tutti. Un sogno che lentamente scivola fuori dai suoi trasparenti confini per rivelarsi e fissarti negli occhi.
D) Ti aspettavi questo successo? Era stato preannunciato oppure è stata una sorpresa anche per te?
R) Assolutamente no, nonostante fossi alla seconda nomination consecutiva, nella medesima categoria, ero convinto di dover aspettare ancora molto per avere la concreta possibilità di vincere un premio del genere. Ci sono autori che hanno collezionato cinque o sei nomination, in una lunga carriera, e non hanno ancora vinto. Tra i concorrenti, alcuni dei quali carissimi amici, c’erano dei veri e propri big, e dunque immaginavo di festeggiare la loro vittoria. Poi, è andata diversamente. Sapevo che ‘Eden Underground
’ aveva raccolto molti consensi, i riscontri dei colleghi e della critica erano stati davvero eccezionali, ma arrivare ad afferrare la mitica ‘casetta infestata’ è stata una assoluta sorpresa.
D) Raccontaci un po’, come si è svolta la votazione delle opere? In Italia non siamo abituati a confrontarci con questo premio
R) Il processo di votazione del Bram Stoker Award è molto lungo ed estremamente selettivo; tra i premi storici del fantastico è sicuramente il più difficile da vincere, perché innanzitutto valuta tutte le opere pubblicate durante un anno (puoi immaginare quante siano), non è un concorso, quindi ci si trova ogni volta a vedersela con tutti i più grandi nomi dell’horror internazionale, e poi non è una giuria composta di poche persone a poter decidere autonomamente, ma serve un larghissimo consenso dei colleghi, di scrittori professionisti (parliamo di centinaia), che esprimono le loro preferenze in tre diverse votazioni. Non votano i partecipanti alla convention, di eterogenea preparazione, o un pubblico indistinto che può spingere singoli autori per simpatia o amicizia, come accade per altri premi. La giuria del Bram Stoker Award coordina i lavori e propone delle opere solo per la prima votazione, alla quale partecipano anche tutti i membri della HWA, che seleziona le migliori dieci proposte tra tutte le opere pubblicate al mondo durante l’anno precedente. Poi si passa alla votazione delle cinque nomination e infine si arriva al vincitore con l’ultima votazione, durante la quale si esprime una sola preferenza per categoria. Un processo che dura circa otto, nove mesi, suddiviso in tre distinte votazioni. Solo gli scrittori ‘professionisti’(definiti Active Member) tra i membri della Horror Writers Association, possono votare per le nomination e per il vincitore finale (2° e 3° votazione), certificati da precisi coefficienti che valutano la loro ‘professionalità’ in termini di vendite e ricavi ottenuti dalle proprie pubblicazioni di genere. La HWA conta oltre 1.400 membri, dei quali circa 400 sono scrittori ‘professionisti’, praticamente ci sono tutti i nomi più celebri dell’horror moderno (e sono nello stesso tempo anche tra i competitors) dunque non si può vincere il Bram Stoker Award per caso o per motivi diversi dalla qualità artistica delle proposte.
D) Cosa vuol dire questa vittoria per te?
R) Significa molto, è un riscontro fondamentale, il massimo, per un autore di genere, da parte della comunità internazionale di genere più antica e diffusa, della quale fanno parte i migliori, tra i quali autentiche leggende, ma nello stesso tempo diventa subito un ulteriore stimolo per migliorare e lavorare ancora più sodo. Scrivere adesso, da vincitore del Bram Stoker Award, è una bella responsabilità, le aspettative sono sempre più alte. Certamente questo premio apre molte porte e possibilità, ma poi bisogna saper sfruttare le opportunità. Si pensa subito a domani, come è giusto che sia. Non c’è tempo per sedersi sugli allori, sul mercato internazionale non si vive di passato, ogni volta bisogna dimostrare tutto di nuovo, dare l’anima ogni volta, non esistono privilegi acquisiti, neanche vincendo il Bram Stoker Award.

R) Per l’horror Italiano questo premio significa più che per me come autore, in quanto è il primo Bram Stoker Award vinto da un autore italiano in quasi trent’anni di storia del premio. Questo significa aver fatto breccia per la prima volta, suscitando molto interesse, insieme ad alte aspettative, per altri autori Italiani che vorranno presentarsi sul mercato internazionale. Il lungo applauso dedicato all’Italia alla cerimonia dei Bram Stoker Awards, quando ho citato il mio paese durante il discorso di ringraziamento, la dice lunga. Autori italiani, siete avvisati, vi stanno aspettando. Già dalla prossima edizione del premio sono certo che diversi autori Italiani saranno altamente competitivi, e che assisteremo a un numero sempre maggiore di pubblicazioni in lingua inglese da parte dei nostri migliori interpreti del genere. Sono felice di aver contribuito, e di continuare a farlo tramite la HWA Italy insieme a tanti altri autori, a questo ‘rinascimento’ dell’horror Italiano, dopo troppi anni di silenzio e di deriva. Il bello deve ancora arrivare, vedrete.
D) Sai tra i pochi autori non anglofoni ad aver vinto il premio. Credi che nel futuro potremmo vedere sempre più successi del genere, magari di autori italiani?
R) Tra i vincitori dell’ultima edizione del Bram Stoker Award gli europei siamo solo tre, io e due colleghi inglesi, Stephen Jones e John Dixon. In realtà dunque sono l’unico autore costretto a scrivere e proporsi in una lingua diversa dalla mia, e che è riuscito a farcela. Sono certo però che già dalla prossima edizione del premio altri Italiani si faranno valere, e che potranno competere ad alto livello. Come responsabile della filiale Italiana della HWA (HWA Italy) stiamo lavorando proprio su questo, e abbiamo fissato degli obiettivi molto ambiziosi, sia per il Bram Stoker Award, il premio più importante per il genere horror, che offre reale visibilità, sia per pubblicazioni in lingua inglese. Non dovremo aspettare molto per assistere ad altri successi di autori Italiani. Il problema, per i nostri autori, oltre a quello della lingua, è contare su contatti e relazioni per farsi conoscere oltreoceano, sui mercati di genere più importanti come quello statunitense e inglese, per cui invito tutti a entrare a far parte della HWA Italy, che a oggi è l’unica soluzione concreta per poter avere l’opportunità di collegarsi al mercato internazionale. Stiamo portando avanti moltissimi progetti, col pieno supporto della Horror Writers Association. Ma bisogna saper lavorare di squadra, cosa non proprio banale per il modo di pensare del nostro paese, e dei nostri autori.
D) In Italia quale autore o quali autori pensi possano avere una chance a livello internazionale?
R) Preferisco non fare nomi come responsabile di una squadra come l’HWA Italy che sta lavorando per valorizzare e proporre autori Italiani. Posso dirti che al momento due o tre autori sono già pronti a competere ad alto livello, e lo vedremo molto presto, mentre diversi nuovi interpreti, tra quelli che conosco, di ottime prospettive, saranno protagonisti a medio termine. Immagino che arriveremo a poter contare quattro o cinque firme di livello, a livello internazionale, entro tre anni, per poi fare ancora meglio, molto meglio, in futuro. Per quello che è nelle mie possibilità, sto dando supporto a diversi autori Italiani per presentarsi nel modo giusto sul mercato internazionale. La HWA Italy è la casa giusta per formarsi, migliorare e poi proporsi a vari livelli.

R) Ho già risposto, più o meno, a questa domanda. Oggi esiste una struttura, la HWA Italy, dedicata proprio a questo, mentre io ho dovuto cavarmela da solo all’inizio, impiegandoci sicuramente più tempo e fatica. La mia esperienza la sto riversando nella filiale Italiana della HWA, insieme ad altri autori associati che condividono con altri i propri skills e specializzazioni. Ma prima di tutto serve comprendere fino in fondo, con tutte le conseguenze, che i grandi risultati si ottengono solo con un impegno senza compromessi, lo stesso che da anni portano avanti anche i grandi maestri di genere. Agli autori italiani che stanno provando a farsi spazio sul mercato internazionale ripeto sempre che ‘bisogna sputare l’anima ogni volta’. La competizione all’estero è molto elevata, niente a che vedere col nostro paese e la nostra povera editoria legata ad altre logiche; non basta dunque fare buone o ottime cose, bisogna cercare l’eccellenza, dedicarsi con determinazione incredibile. Coltivare il proprio talento, che è il motore di tutto ciò che può accadere.
D) Uno dei problemi per gli scrittori italiani (soprattutto indipendenti) è il costo delle traduzioni in lingua inglese dei propri lavori, spesso spropositati e fuori mercato. Che strada pensi sia giusta intraprendere?
R) Come ti dicevo, bisogna faticare, studiare e lavorare per arrivare a grandi risultati, anche in questo, come per tutte le altre attività professionali. Per i nuovi autori consiglio di studiare e approfondire la lingua inglese, la lingua internazionale per eccellenza, cosa che non è certo un’impresa, se si lavora sodo, e poi vale non solo per la scrittura, ma per il lavoro in generale. Per gli autori con esperienza, vale la stessa cosa, bisogna arrivare a un livello di conoscenza della lingua almeno sufficiente per poter fare traduzioni di base del proprio lavoro per poi affidarlo agli editor madrelingua, che hanno costi abbordabilissimi, neanche considerabili come ‘investimenti’. Tramite la HWA gli Associati possono contare su tariffe particolari, per questo tipo di attività, e una lista di editor pronti a lavorare. Questo si può fare, se si vuole, in un lasso di tempo non troppo lungo. Affidarsi a traduttori, che spesso non hanno esperienza di narrativa, e che fanno cartello tenendo alte le tariffe, almeno per quel che riguarda le traduzioni Italiano-Inglese, significa fare investimenti importanti, senza però la garanzia di un buon lavoro, del livello che serve. Bisogna prendersi cura in prima persona delle proprie cose, come non farebbe nessuno, e poi farsi aiutare dagli editor madrelingua specializzati per mettere a punto il tutto. Cosa fattibilissima, se si vuole fare davvero, io ho seguito questa strada, e la consiglio. Se si scrive per semplice hobby, e non si ha tempo da dedicare, è inutile cercare di lavorare sul mercato internazionale; per una semplice passione può bastare il piccolo e fazioso mercato italiano. Il messaggio è per gli ambiziosi, per chi vuole provare a fare qualcosa di importante come diventare un vero scrittore, sacrificando tempo e sonno, mettersi in discussione, aprirsi a nuovi confini, anche se poi c’è da gestire la quotidianità e portare a casa uno stipendio con un lavoro diverso. Per questi esseri umani coraggiosi, posso dire che nulla è precluso e di provarci, ma sul serio però.
D) Dopo il tuo successo che scenari si sono aperti per l’horror italiano?
R) Anche in questo caso, allungandomi nelle risposte come mio solito, ho già dato la mia visione delle cose; i confini si sono accorciati incredibilmente, dopo uno scollegamento durato vent’anni, è come se fosse finito un regime. Adesso è tutto più facile, e già molti stanno lavorando sodo per approcciare i mercati esteri più importanti per il genere, che possono offrire ai lettori una audience e ricavi e riscontri all’altezza delle aspettative. Bisogna solo seguire l’onda con determinazione, e l’esperienza di altri, che è disponibile per tutti all’interno della HWA Italy. Senza questa organizzazione, nella quale ci ho messo la faccia io stesso, e le risorse della mia casa editrice, insieme a quelle di altri partner e autori, il mio risultato sarebbe individuale e difficilmente replicabile da altri, o almeno, da molti.
D) Parliamo della HWA Italy, ti va? Presenta un po’ il progetto visto che sei il creatore dell’Italian Chapter…
R) Come avrai notato ho citato questa nuova organizzazione in molte delle risposte, proprio perché è funzionale a risolvere molti dei problemi dell’editoria e degli autori italiani, e oggi rappresenta il vero collegamento diretto al mercato internazionale. La HWA Italy è la filiale Italiana della Horror Writers Association, la più grande, antica e influente associazione di genere, con oltre 1.400 membri, estremamente radicata nei mercati principali di genere, come gli Stati Uniti e l’Inghilterra. Addirittura è nata prima la filiale Italiana di quella Inglese, sorta subito dopo. Per una volta siamo all’avanguardia, come Italia, e rappresentiamo un modello per le altre nuove filiali, per i servizi personalizzati e attività che abbiamo studiato per il nostro mercato, che superano gli standard HWA. Come HWA Italy non siamo una entità separata e non prendiamo i soldi degli associati (le quote vanno direttamente alla Associazione Corporate), siamo volontari, ma siamo la Horror Writers Association, abbiamo delega per sviluppare il movimento horror italiano, col supporto di skills, risorse, strumenti e finanziamenti. Gli Associati possono contare su tutti i servizi offerti dalla Associazione internazionale, oltre a servizi dedicati che abbiamo implementato come filiale Italiana, quali submissions riservate, in partnership con diversi editori Italiani, premi dedicati, esposizione delle proprie opere alle principali manifestazioni editoriali Italiane, tramite stand e spazi espositivi, partecipazione a meeting formativi ed eventi, supporto alla comunicazione, pubblicazioni horror in omaggio e tanto altro; tutto il programma dei servizi dedicati agli autori Italiani associati alla HWA sono riportati sul nostro sito web: http://www.horroritaly.org/servizi-hwa-italy.html. Oggi siamo circa 35 associati e stiamo lavorando da squadra, tramite il supporto dei servizi e strumenti online per poter lavorare insieme e scambiarci idee quotidianamente, portando già i primi risultati. Il 18 giugno, a Roma, è stato organizzato il primo meeting ufficiale della Horror Writers Association in Italia (altro evento storico), riservato agli associati, e presto organizzeremo a Milano una vera e propria piccola convention aperta a tutti. Insomma, la HWA Italy è la vera novità del movimento horror Italiano ed è in grado di cambiare le cose. Anzi, le sta cambiando, e si vede. Più saremo, più cose potremo fare, anche quelle che tutti consideravano impossibili, e che sono già stati smentiti dai fatti più volte. In prospettiva la HWA Italy è destinata a diventare il serbatoio di risorse, servizi ed esperienze per tutti gli autori Italiani che vorranno proporsi sul mercato internazionale. Ci aspettiamo tante nuove richieste di associazione, visto quanto abbiamo fatto e i progetti che stiamo portando avanti, visibili a tutti, senza parlare della prima vittoria Italiana al Bram Stoker Award, un risultato importante per la HWA Italy, la prima stelletta per la nostra filiale, ma ne aggiungeremo presto altre.

R) Ecco, ora dovrò fare l’antipatico e parlare senza peli sulla lingua. Un regime controllato da baroni e legato mani e piedi dai lacci dei privilegi di pochi, che alla lunga stanno danneggiando proprio chi ha goduto di vari ‘vantaggi’ che non hanno niente a che fare con le qualità, le competenze, i risultati e i meriti. Un regime che per oltre vent’anni non ha portato alcun prestigio internazionale all’Italia, non ha esportato autori, ha abbassato la qualità della proposta di genere omologandola e standardizzandola, allontanando i lettori. Non è un mistero che il mercato horror non susciti interesse e sia sempre più sprofondato nella mediocrità, sia qualitativa che di vendite e diffusione. Chi ha gestito e guidato, per così dire, il movimento horror Italiano, lo ha di fatto annientato volutamente per creare un circuito di pochi, che è imploso come era naturale che accadesse. Parlo di alcuni manager, editori, editors e tutti i vari codazzi di furbi che si sono formati dietro di loro, corti di (presunti) privilegiati che sono stati condotti verso il baratro. Oggi il movimento horror italiano può dare una svolta, c’è una associazione, la HWA Italy, direttamente collegata con i mercati esteri, che lavora per ricostruire, promuovere e investire, anche in Italia, sia in termini di formazione che di proposta e comunicazione stessa dell’horror, altro anello debole sul quale stiamo lavorando, sempre come HWA Italy, grazie alla partnership con diversi media specializzati; stiamo assistendo ai primi risultati e affermazioni internazionali per i nostri autori, a un aumento delle pubblicazioni in lingua inglese. Mi pare chiaro il prima e il dopo, cosa è accaduto fino a poco tempo fa e cosa stiamo riuscendo a fare negli ultimi tempi, per il genere horror del nostro paese. Come è chiaro il cambio di guardia, nonostante le resistenze, di alcuni dei protagonisti del nostro movimento, a vari livelli, e le differenze di approccio e di risultati. Si è ottenuto di più negli ultimi due anni che nei precedenti venti. Qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza. Devo aggiungere altro?
D) Invece Alessandro Manzetti che progetti ha nel cassetto come autore ed editore?
R) I progetti in corso sono tantissimi, tento di risponderti il più velocemente possibile, ma sarà dura. Come autore, sto lavorando a diversi progetti, sia in lingua Italiana che Inglese. La nuova raccolta di racconti in lingua inglese ‘The Monster, the Bad and the Ugly’ (Kipple), in collaborazione con l’amico Paolo Di Orazio, è appena stata presentata allo StokerCon in edizione limitata. L’edizione standard è da poco disponibile sul mercato, sia in formato cartaceo che eBook. A giugno uscirà una nuova raccolta di poesie dark in inglese ‘Sacrificial Nights’ (Kipple) scritta insieme, a quattro mani, con Bruce Boston, maestro del genere, pluri-vincitore del Bram Stoker Award. A settembre uscirà per Cut Up Edizioni, in Italiano, una mia novella inedita, che sarà pubblicata insieme a una novella, mai tradotta in Italiano, di Richard Laymon, autore che è superfluo presentare ai tuoi lettori. A novembre questa mia stessa novella (il titolo posso confidartelo: ‘Pacific Trash Vortex’) sarà tradotta in inglese e pubblicata da un editore statunitense. Ma prima, a Ottobre, sarà presentata a Lucca Comics la prima edizione italiana, completamente illustrata, e con taglio fortemente grafico e innovativo, della mia raccolta di poesie dark ‘Eden Underground’ che ha vinto il Bram Stoker Award. Non cito l’editore, in questo caso, per non svelare troppo e per non rischiare di essere redarguito. Ho già programmato altre pubblicazioni, sia in inglese che italiano, per gran parte del 2017, anche con prestigiosissime collaborazioni con altri autori del calibro di Marge Simon e Linda Addison. Questo grazie anche alla vittoria al Bram Stoker Award, ma non solo. Mi sono arrivate diverse nuove proposte, ma la mia disponibilità, legata a precedenti impegni, è limitata al momento. Come editore, Independent Legions Publishing sta per sfornare, per questa calda estate, ben tre opere lunghe, in formato cartaceo ed eBook: il romanzo ‘Io Viaggio di Notte’ di Robert McCammon (luglio, 2016), la raccolta di racconti ‘I Giorni della Bestia’ di Charlee Jacob (giugno, 2016) e il romanzo ‘L’Isola’ di Richard Laymon (luglio, 2016), che sto traducendo personalmente. A fine 2016 usciranno inoltre i romanzi ‘Disegni di Sangue’ di Poppy Z. Brite e ‘La Casa a Nazareth Hill’ di Ramsey Campbell. Non devo aggiungere altro su autori di questa statura. Tutte queste opere non sono mai state tradotte in italiano. Ma Independent Legions ha un programma editoriale già programmato fino al 2019, abbiamo cica venti opere lunghe da pubblicate, con contratti già firmati in esclusiva. Il programma, caratterizzato da lavori dei più grandi maestri dello splatterpunk mondiale, è consultabile sul nostro sito web: www.independentlegions.com. Potrete leggere anche il programma di pubblicazioni in lingua inglese, Independent legions lavora direttamente sul mercato internazionale, pubblicando autori anglosassoni nella loro lingua, parlo di grandi maestri come Edward Lee, Poppy Z, Brite, Shane McKenzie e tanti altri grandi interpreti. Si tratta di due cataloghi diversi, studiati per i singoli mercati, un modus operandi molto diverso rispetto a quello di altri editori Italiani. Come editor, a fine giugno uscirà la mega-raccolta di racconti in lingua inglese ‘The Beauty of Death’, curata da me, che conterà oltre 40 autori, con gran parte di pezzi inediti, che includerà le migliori firme internazionali di genere, tra le quali: Peter Straub, Ramsey Campbell, Poppy Z Brite, John Skipp, Edward Lee, Tim Waggoner, Nick Mamatas, Lisa Morton, Gene O’Neill, Linda Addison, Shane McKenzie, Rena Mason, Monica O’Rourke, Maria Alexander e tantissimi altri, tra i quali (cosa storica) anche sei autori Italiani (Paolo Di Orazio, Stefano Fantelli, Nicola Lombardi, Simonetta Santamaria, Daniele Bonfanti, Luigi Musolino), tutti associati alla HWA Italy, pubblicati per la prima volta in inglese insieme con gran parte grandi maestri internazionali del genere. Si tratta di una delle pubblicazioni più attese sul mercato statunitense.
Lo sapevo, non sono riuscito per niente a sintetizzare tutte queste informazioni, mi scuserai.
D) Non c’è bisogno di chiedere scusa, è un piacere sentirti parlare e leggerti, sei un vulcano di idee e di passione! In conclusione vuoi dire qualcosa ai lettori di LetteraturaHorror.it?
R) Ai vostri lettori chiedo di supportare con entusiasmo questo nuovo ‘rinascimento’ dell’horror Italiano che li renderà sempre più orgogliosi del nostro paese. Il vero movimento di crea con la forza dei lettori e degli appassionati, che se vogliono sono padroni di cambiare le cose. Siete voi a dover scegliere, non fate scegliere gli altri per voi, visti anche i precedenti. La HWA Italy è aperta anche agli appassionati, non solo agli autori e operatori del settore, unitevi a noi e ne vedrete delle belle.
Grazie mille per la tua disponibilità
Grazie a voi per lo spazio, so di averne approfittato ampiamente, ma non solo nel mio interesse. Viva l’horror Italiano!
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