Fairy Tale di Stephen King, recensione del nuovo horror fantasy Sperling & Kupfer
Un King un po' sbiadito, una storia non accattivante e un testo difficile da leggere. Questa volta il Re dell'horror non ci ha colpito

Fairy Tale recensione del nuovo romanzo horror fantasy di Stephen King edito da Sperling & Kupfer.
Qualche giorno fa vi avevamo parlato della nuova pubblicazione di Stephen King, un nuovo romanzo tra l’horror e il fantasy dal titolo Fairy Tale. Il libro uscito nelle librerie fisiche e digitali lo scorso 6 settembre è stato pubblicato per i tipi di Sperling & Kupfer.
Oggi abbiamo il piacere di recensire Fairy Tale di Stephen King. Come sempre la nostra è una recensione no spoiler e del tutto personale. Siamo curiosi di sapere il vostro parere su questo libro.
LA TRAMA
Charlie Reade sembra un adolescente normale, uno studente perbene molto bravo a giocare a baseball e a football. Ma porta su di sé un grande peso. Sua madre ha perso la vita in un incidente quando lui aveva dieci anni, e il dolore ha spinto il padre a bere. Charlie ha imparato a prendersi cura di sé e di suo padre.
Un giorno, all’età di diciassette anni, Charlie incontra Howard Bowditch, un signore recluso con un grosso cane in una grande casa in cima alla collina, dove dal capanno in cortile emergono strani suoni, come di una creatura imprigionata. Quando Bowditch muore, lascia la casa a Charlie, insieme a un’enorme quantità di oro e a una cassetta che racconta una storia a cui è impossibile credere. All’interno del capannone c’è un portale che conduce in un altro mondo, i cui abitanti sono in pericolo. In questo universo parallelo dove due lune corrono parallele nel cielo ci sono principesse e principi esiliati che subiscono terribili punizioni, e giochi in cui uomini e donne sono costretti a combattere fino alla morte.
FAIRY TALE – LA RECENSIONE
A scanso di equivoci, e chi ci conosce lo sa bene, siamo dei grandi estimatori di Stephen King. Dobbiamo fare questa dovuta premessa poiché per una volta (la prima personalmente, ndr.) il Re ci ha deluso. Sì Fairy Tale non ci ha convinto appieno, non ha colpito nel segno, anzi ci ha fatto “arrabbiare”. Da un’ottima premessa e una parte iniziale dal romanzo dove vengono presentati personaggi interessanti e con storie nel pieno stile kinghiano, il romanzo si è andato perdendo tra le pieghe delle proprie pagine.
La storia che inizialmente sembrava un nuovo, interessante, spaccato della società americana e della vita di provincia USA, è diventata artificiosa. Alla fine la storia diviene letteralmente insensata e poco accattivante . King si è perso nella sua arte e nella sua immaginazione, si è lasciato andare in qualcosa che non ci ha avvicinato né entusiasmato, anzi, ammettiamo che per la prima volta abbiamo trovato non poche difficoltà a finire il libro. Crediamo che quando ciò accade vuole dire che qualcosa non ha funzionato, soprattutto per uno come lo Zio Stephen che sa sempre come tenere attaccato il lettore alle proprie pagine.
Punto a favore è la costruzione dei personaggi, la rappresentazione di un mondo che ha degli agganci ovvi ed evidenti con il mondo in cui viviamo. Come sempre quella dello scrittore del Maine è una chiara disamina sociale e culturale. ma da King non ci aspettavamo niente di meno.
Se da un lato siamo rimasti delusi, quindi, dall’altro siamo contenti poiché con Fairy Tale King ha dimostrato di essere un umano e di essere un personaggio mistico e demoniaco uscito da uno dei suoi libri. Un autore che non sbaglia mai un colpo. King è umano, non ha fatto nessun patto con il diavolo e siamo contenti così, aspettando il suo prossimo lavoro.
Io l ho amato in tutto e per tutto e dirò di più… Ne avrei letto volentieri altre 600 pagine
Questo dimostra quanto è bello e vario il mondo della letteratura e dell’arte in generale
Mah, sono 30 anni che non leggo un romanzo decente del Re. Gli ultimi erano The Green Mile e Needfull Things.
Sono pienamente d’accordo, è stato difficile finirlo, e questo solitamente non accade con il RE….. Come avete detto, attendiamo il prossimo lavoro….
Pienamente d’accordo. Delusione totale.
Pur non essendo uno dei suoi romanzi migliori, l’ho trovato comunque divertente e piacevole
D’accordo su tutto. A giudicare dalla trama e dalla scrittura (compresa la poco vivace traduzione), sembra opera di un ghostwriter. E nemmeno dei migliori. Troppo lungo, lento, monotono, ripetitivo e nient’affatto originale. L’uscita del romanzo mi era sfuggita e, quando l’ho visto in una libreria, è stata gioia somma. Poi, somma anche la delusione.
Ho faticato per le prime 150 pagine circa, poi è stato una fantastica immersione nell’altro mondo. Per me strepitoso.
in una settimana l,ho letto e mi è piaciuto veramente tanto,specialmente il modo in cui King racconta le storie e le vite dei bambini e degli adolescenti.
In molte frasi ho riconosciuto momenti della mia vita recente,che sto vivendo,ma non per questo sono rimasto influenzato.