Equinox recensione della nuova serie tv Netflix
Abbiamo guardato e recensito in anteprima la nuova serie tv horror norvegese Netflix

Equinox recensione della nuova serie tv horror weird di Tea Lindeburg su Netflix da oggi 30 dicembre. Nella giornata di oggi 30 dicembre 2020 la piattaforma di streaming online Netflix ha deciso di rilasciare in tutto il mondo una nuova serie tv tra l’horror e il weird. Titolo della serie è Equinox e viene dalla Danimarca. Creatrice è Tea Lindeburg che si è affidata a due registi molto noti nel paese nordico; Soren Balle per quattro episodi e a Mads Matthiese.
EQUINOX – LA TRAMA
Durante i festeggiamenti per il diploma di maturità di un bus con degli studenti a bordo scompare nel nulla. Unici sopravvissuti tre ragazzi. A bordo di quel pullman c’è anche la sorella di Astrid che all’epoca ha 9 anni. A seguito dell’evento la ragazzina è traumatizzata e afflitta da orribili visioni. Nel 2020 la donna vive serenamente con la sua famiglia quando all’improvviso gli incubi tornano e iniziano a perseguitarla. Quando l’unica persona ancora viva dal 1999 muore in circostanze misteriose, Astrid decide di scoprire cos’è successo a sua sorella e alla classe, svelando una verità oscura e inquietante che la riguarda in modi che mai avrebbe immaginato.
EQUINOX RECENSIONE
Le premesse per un’ottima serie tv ci sono tutte. Una storia accattivante, un’idea che affonda le radici profondamente all’interno della cultura danese. Un mistero tutto da svelare e una caratteristica tra l’horror e il weird non indifferente. Purtroppo non tutte le premesse e promesse vengono mantenute. Nonostante sia indubbio che la ricostruzione culturale e ambientale sia ottimamente realizzata e il cast per buona parte riesca a reggere i personaggi, comunque complicati e complessi. Pochi gli effetti speciali e lo stesso orrore non è visibile, tangibile, ma latente all’interno di tutte le puntate. Questa latenza, purtroppo, a volte crea poca dinamicità e a tratti sembra perdersi. Così come sembrano perdersi gli sceneggiatori. Troppa la voglia di creare un plot a tutti i costi misteriosa fino all’ultimo fotogramma. A volte, l’esagerazione porta a perdersi e a non riuscire a mantenere le fila della storia che tutto sommato, alla fine, risulta godibile anche se con qualche sbadiglio di troppo.