Don’t look at the demon, recensione del nuovo horror al cinema dal 17 agosto

Un horror onirico disturbante che ci avvolge in una spirale di terrore e sangue.




don't look at the demon

Don’t look at the demon di Brando Lee, recensione del nuovo horror al cinema dal 17 agosto con 102 Distribution.

Il mese di agosto ci regalerà un’interessante pellicola horror che verrà rilasciata dal 17 dalla 102 Distribution in vari cinema italiani. Se l’estate è troppo calda questo è un buon modo per rinfrescarvi con un’ondata di terrore. Stiamo parlando del film Don’t look at the demon del regista malese Brando Lee. che abbiamo avuto l’opportunità di recensire in anteprima.

IL CAST

Il cast è composto da Fiona Dourif, Malin Crepin, William Miller, Randy Wayne, Phan Nhu Thao, Jordan Belfi, Harris Dinckinson, Konglar Kanchanahol.

DON’T LOOK AT THE DEMON – LA SINOSSI

Una squadra di investigatori del paranormale si dirige verso gli altopiani di Fraser’s Hill, in Malesia, per indagare su una serie di presunti eventi inquietanti in una casa dal passato oscuro.

DON’T LOOK AT THE DEMON – LA RECENSIONE

Iniziamo subito col dire che il film di Brando Lee è un’ottima pellicola. Il film si posiziona al limite tra un prodotto holywoodiano e un prodotto asiatico. Questa disamina, ovviamente, va inserita nel contesto culturale e scolastico nel quale il regista è nato ed è cresciuto. Il cineasta malese, infatti, è nato e cresciuto nelle periferie di Kuala Lumpur. La capitale malese è un contesto socio-culturale aperto e molto variegato intriso di religioni e superstizioni di varia natura. La formazione accademica, invece, è avvenuta negli Stati Uniti e, precisamente a Hollywood e la tecnica utilizzata nel realizzare il film con interessanti effetti speciali ne risente (in modo positivo ovviamente).

Alla fine mettendo insieme e miscelando bene queste caratteristiche ci troviamo di fronte a un horror onirico disturbante che ci avvolge in una spirale di terrore e sangue. La pellicola ripercorre, con un’ottima trama e uno svolgimento tecnico praticamente impeccabile e molto preciso, gran parte della cultura demoniaca maoista e buddista.

Il risultato finale è un horror non scontato che non “rimastica” troppo gli stereotipi delle pellicole horror demoniache e non sa di già visto. Per noi si va a posizionare tra un film di possessione demoniache e la saga di Insidious, ma, lo ripetiamo, ci regala tanto altro. Tutto da scoprire.

Voto della redazione: 4/5

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