Bussano alla porta, recensione del nuovo horror di M. Night Shyamalan
Un film ansiogeno e ben architettato che nella sua semplicità poco pretenziosa riesce a sovvertire alcuni schemi classici dell'horror moderno.

Bussano alla porta recensione del nuovo horror di M. Night Shyamalan distribuito da Universal Pictures
Nei giorni scorsi vi avevamo presentato il nuovo horror di uno dei maestri del genere, M. Night Shyamalan. Stiamo parlando del nuovo film Bussano alla porta (Knock at the Cabin, nel titolo originale) che uscirà nelle sale cinematografiche dal prossimo 2 febbraio.
Quella che segue è una recensione no spoiler del film.
LA TRAMA
Mentre sono in vacanza in uno chalet isolato, una bambina e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da quattro sconosciuti armati. Questi chiedono alla famiglia di fare una scelta impossibile per evitare l’apocalisse. Con un accesso limitato al mondo esterno, la famiglia deve decidere in cosa crede prima che tutto sia perduto.
BUSSANO ALLA PORTA – RECENSIONE
Sin dal suo esordio con film come Il sesto senso, Signs o Split Shyamalan si è imposto come un innovatore e un ricercatore nel mondo della cinematografia di genere. Il suo impegno è stato sempre quello di coniare più generi rendendo soprattutto l’horror più fresco e “vivo”, cercando di uscire dai soliti stereotipi e meccanismi che “funzionano” per ricercare e rinnovare. Anche in Bussano alla porta il regista indiano-americano è riuscito in tale impresa.
SOVVERTIMENTI DEGLI SCHEMI
La pellicola si propone come un film ansiogeno negli spazi e nella storia. Un film ben architettato che nella sua semplicità poco pretenziosa riesce a sovvertire alcuni schemi classici dell’horror moderno. Il ribaltamento degli schemi nei film home invasion è alla base di una storia che, seppur non originale in quanto tratta dal romanzo The Cabin at the End of the World (La casa alla fine del mondo) di Paul Tremblay, viene molto ben rappresentata con un gioco tra spazi chiusi e spazi aperti che regalano momenti di pura tensione emotiva.
Ma lo schema dei film home invasion non è l’unico a essere sovvertito anche i film catastrofici e apocalittici trovano pane per i loro denti. Qui, infatti, al centro della storia non vi sono le sciagure o gli effetti naturali o inspiegabili a mettere in pericolo l’umanità, ma è l’uomo stesso a essere causa e possibile medicina.
In confronto con l’ultima pellicola Old (che non ci aveva impressionato), Bussano alla porta risulta essere più completo e interessante, meno ambizioso, ma di sicuro meglio riuscito, seppur nella sua semplicità. L’aspetto horror è più nella tensione ambientale che nelle scene poco splatter, ma ricche di carica emotiva.
Knock at the Cabin è una pellicola figlia dei suoi tempi. Tra la pandemia di Covid-19, l’attacco al Campidoglio Americano, cambiamenti climatici, guerre, dove a salvarci sarà solo la presa di coscienza dell’uomo che è il solo artefice del proprio destino e del futuro della terra.
Film da vedere anche se solo per riflettere.